Milan Kundera: differenze tra le versioni

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*ma il [[dolore]] non intende prestare ascolto alla [[ragione]], perchè il dolore ha una sua propria ragione che non è ragionevole.
*Non si può misurare l'affetto che lega due esseri umani dalla quantità di parole che si scambiano.
*Pensa anche: nel suo improvvisato laboratorio artigianale, [[Dio]] è riuscito per puro [[caso]] a costruire questo modello di [[corpo]] del quale siamo costretti, ciascuno per un breve lasso di [[tempo]], a diventare l'[[anima]]. Ma che miserabile [[destino]] è quello di essere l'anima di un corpo fabbricato alla buona, di un corpo dotato di occhi che non sono in grado di funzionare se non vengono puliti ogni dieci o venti secondi! Come credere allora che l'altro, colui che abbiamo di fronte, sia un essere libero, indipendente, padrone di sé? Come credere che il suo corpo sia l'espressione fedele di un'anima che lo abita? Per poterlo credere, è stato necessario dimenticare quel perpetuo battere delle palpebre. Dimenticare quell'improvviso laboratorio artigianale dal quale proveniamo. È stato necessario sottoscrivere un contratto che ci impiega all'oblio. Un contratto che ci è stato imposto da Dio in persona.
*Due esseri che si amano, soli, isolati dal resto del mondo… è molto bello! Ma di che cosa parlerebbero tutto il [[tempo]]? Per quanto spregevole sia il [[mondo]], essi ne hanno bisogno per potersi parlare
*Ma le ha poi mandate davvero, quelle [[lettera|lettere]]? O le ha scritte solo nella sua [[immaginazione]]? In quale preciso momento il reale si è trasformato in irreale, la [[realtà]] in [[fantasia]]? Dov’era la frontiera? La frontiera dov’è?
 
==''L'insostenibile leggerezza dell'essere''==