Giancarlo De Cataldo: differenze tra le versioni

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*Dividiamo oggi. E domani e dopodomani stiamo daccapo a quindici. Le macchine se fanno vecchie, la coca se consuma, la fica si secca per mancanza di liquidi... e dico liquidi, soldi, Fierolo'... ma se invece questi due miliardi e mezzo noi non li dividiamo... se li teniamo uniti... se ci teniamo uniti noi... avete idea di cosa possiamo diventare? Invece di avere poco, abbiamo tanto. E più abbiamo, più avremo... ti ricordi il prete, Satana? Chi più ha più avrà... e noi così dobbiamo fare: avere di meno oggi per avere tutto domani. ('''[[il Libanese]]''', p. 27)
*Se i soldi si dividono non servono più a niente. Se ci dividiamo non serviamo più a niente. Uniti si vince. ('''[[il Freddo]]''', p. 28)
*Il [[potere]] deve premiare chi ha le idee più chiare e la forza per affermarle. (p. 36)
*[[Patrizia (personaggio)|Patrizia]] non doveva avere più di ventidue-ventitre anni. Mora, pelle morbida e levigata, seni piccoli e sodi, ascelle perfettamente depilate, gambe lunghe. Un culo da strappare il cuore. Quando gli aprì, in sottoveste nera e microreggiseno dal quale spuntava l'areola di una tetta già inturgidita, Dandi non rimpianse di essersi rivolto a Fierolocchio, il massimo esperto di puttane della banda. In confronto a Gina [...] quella ragazzina era una dea. (p. 43)
*Era la prima volta che il Freddo vedeva [[il Terribile]]. Tutti sapevano che aveva cominciato con i furti di automobili, poi era passato allo strozzo e ai bordelli e da lì alle scommesse. Il Terribile era il re dei cani e dei cavalli. Coi soldi del picchetto aveva aperto un paio di macellerie e uno smorzo a Primavalle. Manteneva una quindicina di scagnozzi, ricettava la roba dei cassettari. I Gemito erano la guardia pretoriana: a loro era concesso di esercitare l'estorsione e l'usura in proprio. Il Freddo lo valutò: cervello di gallina e lardo da bue orientale. (pp. 72-73)
*Nelle zone calde, le teste d'uovo del ministero avevano pensato bene di piazzare i soldatini di leva. Magari pure bravi a individuare un terrorista - e come poi? Dalla chioma? Dalla puzza? - ma capaci di farsi passare sotto il naso come niente un etto di roba. Gli sbirri avevano gli occhi iniettati di sangue come dopo un pippatone alla Cristo comanda, ma erano così infoiati di carne brigatista che di tutto il resto si curavano poco o niente. (p. 83)