Roberto Cotroneo: differenze tra le versioni

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* Gli amori dei social network sono romanzeschi, immaginifici, letterari e intensi. Hanno a che fare con la scrittura, con il tempo dell'attesa e con la distanza. Soffrono di vuoti improvvisi e di verità assolute, corrono con un tempo che non è il tempo delle cose normali, ma un tempo diverso, più veloce, più vero. (da ''L'amore sui social network? Più vero del vero'', ''Sette'', 26 ottobre 2012)
* L'amore al tempo del web è qualcosa che sfugge anche agli psicologi, perché non è virtuale ma è un codice dell'anima, un attraversamento di sensibilità attraverso una scrittura che deve per forza svelare e mettere in gioco le persone, deve diventare lo specchio di quello che si è stati e di quello che si sta diventando. E non c'è nulla di virtuale nella scrittura, perché la scrittura è senso e comprensione del mondo, intuizione ed ermeneutica filosofica. (''ibidem'')
* La quantità di persone che scoprono gli altri attraverso un cesellare continuo di versi e di frasi, di sensibilità di scrittura e di svelamento di se stessi e di ascolto degli altri è sempre più ampia. E non c'è niente da fare: l'intensità non passa più dai canali tradizionali, ma passa dalla [[condivisione]] del vissuto e del privato. (''ibidem'')
* Solo una nuova narratività frammentata, intensa, lucida e appassionata poteva rinnovare quel cinismo dei sentimenti che sembra ossessionare il mondo e annichilire i sentimenti. E che si scioglie e si risolve di fronte al racconto fatto da migliaia di utenti, di sogni, di desideri e di futuro. (''ibidem'')
* Tutti riconoscono che il web ci sta portando lontano, ma il web non è solo uno strumento in più che abbiamo a disposizione per stare nel mondo. Come la ruota non era solo un modo per viaggiare e per far viaggiare merci più velocemente, ma cambiava la percezione del viaggio e dunque delle cose, e cambiava il tempo, e dunque il modo di vivere. Il web non è soltanto una maniera per far parlare la gente tra loro, ma cambia quel modo di parlare. E cambiando quel modo di parlare non solo cambia gli immaginari, ma cambia il nostro modo di pensare e di prendere decisioni. (da ''La lentezza corre nella rete'', ''Sette'', 9 novembre 2012)