Paolo Di Paolo: differenze tra le versioni

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{{NDR|Paolo Di Paolo, ''Mandami tanta vita'', Feltrinelli, 2013}}
== Citazioni ==
*Esiste qualcosa che davvero possa lasciare traccia, in questa eterna confusione del mondo? Una azione, un gesto umano in grado di modificare il corso delle cose? Si può agitare l'acqua di un lago con la forza delle nostre dita? Il tempo di una sola vita umana non permette di misurare il risultato di una battaglia, ma non per questo perde senso lottare. È così, monsieur, è vero? Potrebbe chiederò al tassista. Potrebbe aprire il finestrino e domandarlo ai passanti, gridare Le idee, almeno le idee, ci sopravvivono? Forse anche i sentimenti. (Pagp. 121)
*Sfoglia i giornali che l'amico gli ha portato, gli parla dello schema di una lettera ai [[giovani]] che vorrebbe scrivere in fretta, anche se i medici dicono che non dovrebbe nemmeno scrivere. Al punto uno avrebbe messo: la dignità del [[lavoro]]. Avrebbe chiarito il giudizio sull'Italia e sul fascismo, si sarebbe detto nemico dell'esilio - anche di questo, del proprio. Avrebbe accusato chi accetta i compromessi, chi resta a guardare. Il [[Risorgimento]] non è ancora finito, amico mio, anzi, forse deve ancora cominciare: bisogna che lo spirito della rivoluzione invada le università, le incendi. (p. 131)
 
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