Clarissa Pinkola Estés: differenze tra le versioni

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*Siamo pervase dalla nostalgia per l'antica natura selvaggia. Pochi sono gli antidoti autorizzati a questo struggimento. Ci hanno insegnato a vergognarci di un simile [[desiderio]]. Ci siamo lasciate crescere i capelli e li abbiamo usati per nascondere i sentimenti. Ma l'[[ombra]] della [[Donna]] Selvaggia ancora si appiatta dentro di noi, nei nostri giorni, nelle nostre notti. Ovunque e sempre, l'ombra che ci trotterella dietro va indubbiamente a quattro zampe.
*Un po' di oscenità aiuta a vincere la [[depressione]]. Certe risate, provocate da vecchie storie che le donne si raccontano, rimescolano la [[libido]], riattizzano il fuoco dell'interesse alla [[vita]].
 
*Essere giovane da vecchia e vecchia da giovane.<ref>C. Pinkola Estés, ''Storie di donne selvagge''. Frassinelli, 2008, pag. 245</ref>
==''Storie di donne selvagge''==
*Quando ''una'' vive pienamente, così fanno anche gli altri.<ref>Ibidem</ref>
*«Quando ''una'' vive pienamente, così fanno anche gli altri». È questo l'imperativo principale della donna saggia; vivere in modo tale da ispirare anche gli altri. Vivere la vita secondo la propria spiritualità in modo tale che gli altri ne prendano esempio.<ref>C. Pinkola Estés, ''Storie di donne selvagge''. Traduzione di Eliane Nortey. Frassinelli, 2008, pag. 138</ref>
*Poichè l'anima di una donna è vecchia al di là del tempo, e il suo spirito è sempre giovane... questi due aspetti compongono il concetto di «essere giovani da vecchie e vecchie da giovani».<ref>Ibidem, pag. 143</ref>
 
==Bibliografia==
*Clarissa Pinkola Estés, ''Donne che corrono coi lupi'', Frassinelli 2002. ISBN 8876842527
*Essere giovane da vecchia e vecchia da giovane.<ref>C.Clarissa Pinkola Estés, ''Storie di donne selvagge''. Milano, Frassinelli, 2008, pag.ISBN 245</ref>8888320180
 
==Note==