Régine Pernoud: differenze tra le versioni

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*Il Medioevo ama le reliquie, come ama ogni segno visibile di una realtà invisibile. Ma questo è realismo, non sentimentalismo. (p. 124)
*Non si può negare che la spinta essenziale della fede medioevale sia l'amore e non la paura (p. 124)
*Il Medioevo rappresenta la grande epoca della donna, e se vi è un ambito nel quale si afferma il suo regno, esso è l'ambito letterario. (p. 160)
*Nell'inesauribile molteplicità delle sue forme, nella sua così netta individualità, la poesia medievale è anzitutto umana; essa tocca i temi eterni di ogni poesia. Ha avuto sguardi pieni di meraviglia per il mondo e per le cose: per il canto degli uccelli, per lo stormir delle fronde nella foresta, per lo zampillio delle sorgenti, per l'incanto delle serate di luna. (p. 161)
*Ogni opera, nel Medioevo, è a suo modo una Somma. (p. 188)
*Come è stato fatto notare più di una volta, i templi antichi sono attaccati alla terra: le loro colonne massicce, l'assoluta regolarità della loro pianta, i canoni che ne determinano la disposizione e la decorazione, le loro linee orizzontali; tutto in esso si oppone alle nostre cattedrali, dove la linea è verticale, dove la cuspide punta verso il cielo, dove la simmetria è disdegnata senza che l'armonia sia compromessa, dove infine le esigenze della tecnica si alleano alla fantasia dei capimastri con facilità sconcertante. Esaminando da vicino una cattedrale gotica si è sempre tentati di vedervi una specie di miracolo: miracolo di quelle colonne mai rigorosamente allineate e che tuttavia sopportano il peso dell'edificio, miracolo di queste volte che ruotano, si incrociano, girano su sé stesse e si scavalcano: miracolo di quelle pareti traforate nelle quali entra spesso più vetro che pietra; miracolo infine dell'intero edificio, meravigliosa sintesi di fede, d'ispirazione e di pietà. (p. 195)