Giordano Bruno/Citazioni su Giordano Bruno: differenze tra le versioni

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==Citazioni su Giordano Bruno==
*''All'ipocrisia volpeggiante | fra la scuola e la sagrestia, ai conciliatori della scienza col sillabo, | all'imbestiato borghesume, che tutto falsando e trafficando, | d'ogni sacrificio eroico | beatamente sogghigna, | le coscienze, cui sorride ancora la fede | nel trionfo di tutte le umane libertà, | lanciano oggi ad una voce dalle università Italiane | una sfida solenne | a gloria della tua virtù, | a vendetta del tuo martirio | o GIORDANO BRUNO.'' ([[Mario Rapisardi]])
*Anzi per questo mio eccessivo amoreggiar con la Natura, non ricordo in quale scritto, m'ànno dato per sino del panteista. Io venero, è vero, quel magnanimo infelice di Giordano Bruno, che un papa à fatto bruciare in nome di quel Cristo che non avrebbe torto un capello a Giuda Scariotto; amo i filosofi, amo molto i sommi poeti della giovine Germania: ma quanto a panteista, lo sono a un bel circa [...]. ([[Aleardo Aleardi]])
*Bruno, paradossalmente, viene ucciso dal Papato della Controriforma in quanto difensore delle tesi sulla monarchia universale pontificia sostenute dallo stesso papato un secolo prima e ormai abbandonate. ([[Paolo Prodi]])
*Certamente nei suoi scritti null'altro mai intese per Magia che la sapienza più nascosta e non divulgata a tutti, sebbene massimamente naturale. Così l'eterna vicissitudine delle forme materiali chiama trasmigrazione; con questo significato tale parola occorre sempre nei suoi scritti. ([[John Toland]])
*Che cosa Bruno apporta più di [[Nicolò Cusano|Cusano]]? La fede nella adeguatezza del pensiero rapito? La docta Ignorantia del furore? ([[Aby Warburg]])
*Ci fu invero fra i nuovi filosofi un tale, Giordano Bruno Nolano, che giustamente potresti ritenere un antesignano della dottrina cartesiana: tanto accuratamente anticipò quasi tutto il sistema di [[Cartesio]] nel libro che intitolò ''De immenso et innumerabilbus''. ([[Pierre-Daniel Huet|Daniel Pierre Huet]])
*[[Cartesio|Descartes]] non si distingue tanto per la novità degli argomenti, quanto per il suo metodo, per il modo con cui tratta le materie e soprattutto per la sua chiarezza; invece Bruno, come i suoi Maestri, ha inviluppato i suoi pensieri e li ha nascosti sotto il velo dei versi. ([[Giovanni Vincenzo Gravina]])