Roberto Cotroneo: differenze tra le versioni

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Blowin' in the web
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* Ora lei mi chiede se io sarei capace di scriverla, questa storia. Almeno di scriverla, visto che non ho parole per dirla. (da ''Il vento dell'odio'')
* Ho suonato per tutta una vita. Per me suonare era come camminare. La cosa più naturale possibile. Mi sono seduto davanti a un mare che sento addosso anche quando non lo vedo, un mare che vorrei continuare a sognare per tutte le notti che mi rimangono ancora. E te lo posso dire. Tutto ha avuto un senso e tutto era necessario. E no, non ho nemmeno un rimpianto.... (da ''E nemmeno un rimpianto. Il segreto di Chet Baker'')
 
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* È come se attraverso i nuovi mezzi che conosciamo molto bene, a cominciare dai social network, il mondo avesse aperto il suo catalogo: lasciandoci scegliere quello che vogliamo, ma anche permettendoci di inventare mondi che prima non c'erano nella nostra vita. Cambiando i linguaggi, inventando il nuovo libro del mondo che è di tutti, che tutti possono leggere, e che non è scritto in modo convenzionale. (da ''È scoppiata la rivoluzione interiore'', ''Sette'', 13 luglio 2012)
* Raccontare la propria identità è un outing emotivo a cui tutti stanno cominciando a cedere, e non perché manca il pudore di fare attenzione a quel che si scrive e si dice. Ma perché è cambiata una nuova forma di senso del pudore: quella del pudore interiore. E forse questa è la nuova rivoluzione, la liberazione interiore di oggi è come la liberazione sessuale degli anni Sessanta. Se questa liberazione interiore ed emotiva, fatta di poesia e letteratura, musica e altre storie, diventa il proprio dna, non si può più prescindere da questo. Ma se tutte queste cose diventano il nostro dna vuol dire che siamo più colti e più intelligenti di prima, ma soprattutto più sensibili e ricettivi. Così il web 2.0 diventa un luogo di domande e di risposte, ma soprattutto di ascolto, a cui nessuno saprà più rinunciare senza rinunciare a una parte importante di se stesso. (''ibidem'')
* Il significato della [[fotografia]] non è più eternizzare un momento importante, ma è portare tutti gli attimi dell'esistenza, anche quelli che non hanno un particolare significato, in una dimensione eterna. Fossilizzare la vita appena si compie, addirittura prima che si compia. [...] E se prima la fotografia era la vita quando assume un forte significato emotivo e simbolico, ora la foto diventa qualcosa che prende significato in quanto condivisione, e non come scatto in sé. (da ''Lo sguardo (rovesciato) dei nuovi fotografi'', ''Sette'', 20 luglio 2012)
* Possiamo dire che siamo alla terza fase del grande fratello di [[George Orwell]]. La prima era quella classica: uno che controlla tutti. La seconda è quella televisiva: tutti che controllano pochi dentro una casa. La terza è quella di oggi: tutti che controllano tutti. E dunque un controllo collettivo. (da ''Il lato debole di Internet'', ''Sette'', 27 luglio 2012)
* L'esperienza del web rischia di essere il contrario dell'esperienza nella vita pratica. Sul web più che cercare stimoli inattesi, cerchi esperienze da ripetere, come fosse un continuo reiterare un desiderio che già conosci. L'inatteso è filtrato, a volte censurato. Se qualcuno dice cose che non capisco e non condivido potrei cancellarlo o toglierlo dai miei follower. E allora l'esperienza non è mai l'avvento dello sconosciuto nel conosciuto, non è mai la mescolanza di saperi, ma il ripetersi di cose che rafforzano identità fragili confermandole. Tutti quelli che la pensano come me commentano le mie opinioni, e mi aiutano a non perdermi. Quindi si tratta di un'esperienza filtrata. (''ibidem'')
* Per quanto il web non abbia voce, genera un rumore assordante, ed è incapace di [[silenzio]]. Mentre il corpo comunica in silenzio, sempre. L'[[assenza]] e il silenzio sono due elementi intollerabili nelle nuove relazioni sociali del web. Perché assenza è fuga, è rifiuto, è cancellazione di se stessi. E il silenzio è come coprirsi con un velo e non essere visti. Nell'esperienza della vita il corpo è presenza e assenza, e il silenzio è empatia, sentimento persino. La parola, la scrittura sono invece verbo, racconto, e dunque verità e falsificazione insieme. (''ibidem'')
* La [[modernità]] si lega sempre con l'arcaico. L'essere dentro la rete ha un rapporto stretto con il divino e con la teologia. I social network sono una comunità dove le domande e le risposte sulla vita e sui temi dell'esistenza si ripetono, sono continue. [...] Il ''logos'' è nella rete. (da ''Dio nella rete'', ''Sette'', 3 agosto 2012)
* La rete è il regno delle psicologie, dei sogni, dell'anima e del divino. Come sappiamo prescinde dal corpo, e lascia al ''logos'', o al verbo, e in ogni caso alla parola, la responsabilità di creare, di generare il mondo, di rendere tutto possibile. (''ibidem'')
* L'immaginario di tutta la [[fantascienza]] è sempre stato lo stesso: le macchine, i robot, prenderanno il sopravvento sull'uomo. Nessuno invece avrebbe immaginato che una gigantesca identità condivisa, un'anima del mondo sempre più ampia, partendo da questa strana trascendenza del web, avrebbe cambiato noi stessi e le cose sulla terra fino a questo punto. (''ibidem'')
 
== Bibliografia ==