Matta El Meskin: differenze tra le versioni

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Riga 179:
la salvezza viene dal Signore (Gn 2,2-10)''
 
*Quando il nemico ci perseguita trattandoci come già perduti a causa delle nostre iniquità, richiamiamo alla nostra memoria la parola del Signore che ha detto di essere venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto. Quando l’avversario ci ripete che abbiamo perso la speranza nella salvezza perché il peccato abita le nostre menti e i nostri corpi, ricordiamoci che Cristo è morto per i peccatori: ''“Il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato”'' (1Gv 1,7). Quando l’accusatore ci rimprovera dicendoci che ci siamo macchiati gravemente e siamo diventati peccatori incalliti, empi, famigliari del male, allora aggrappiamoci alla promessa: ''“Mentre noi eravamo ancora peccatori, Cristo morì per gli empi nel tempo stabilito”'' (Rm 5,6).
 
*La logica di Satana è sempre una logica perversa! Se la razionalità disperante usata da Satana conclude che a causa del nostro essere empi peccatori noi siamo perduti, il ragionamento di Cristo è che, siccome siamo perduti a causa del peccato e dell’empietà, siamo salvati dal sangue di Cristo!
Riga 192:
 
''Sono venuto come un vaso da gettare.
… Il terrore mi circonda (Sal 31,13-14).''
 
''La mia vita mi disgusta,
non voglio vivere a lungo (Gb 7,16)''
 
Riga 223:
*Ma nelle mie membra vedo un’altra legge, che muove guerra alla legge della mia mente e mi rende schiavo della legge del peccato che è nelle mie membra. 24 Sono uno sventurato! (Rm 7,23-24).
 
''Il cane è tornato al suo vomito e la scrofa lavata è tornata ad avvoltolarsi nel brago (2Pt 2,22).''
 
''Quando mi sveglierò? Chiederò dell’altro vino (Pr 23,35)''
 
*Una grande ansietà e una vita preoccupazione assale l’anima quando questa scopre l’ostinazione, la caparbietà, l’arroganza e la sfrontatezza del peccato, un rigurgito di dispiacere mescolato a un’opprimente disperazione scorre nell’anima quando questa scopre, dopo ripetute prove, l’inutilità di giuramenti, promesse, opere di penitenza, rimorso e lacrime: tutte cose che non recano alcun giovamento. Vige infatti la legge di santità scolpita dalla mano di Dio nel cuore di ognuno, la quale chiama incessantemente il profondo dell’anima: non c’è consolazione né riposo se non nella castità. e non c’è gioia né pace se non nella rinuncia al peccato! Ogni deviazione da questa legge provoca immediatamente un grave conflitto con la coscienza, un’opposizione alla vita stessa, un disaccordo con lo Spirito, un estraniamento dallo scopo della creazione, uno smarrimento nelle tenebre del pensiero, una mancanza di equilibrio nel giudicare la natura delle cose, una ribellione nei confronti della verità e di conseguenza un contrasto con l’Autore della legge.