Pietro Colletta: differenze tra le versioni

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*Non mai società è stata sconvolta quanto la napoletana ai primi del XIX secolo: il potere del re illimitato, ma senza scopo, nemmeno quello della tirannide, perché gliene mancava la forzo; i sapienti avviliti e senza speranza, nemmeno nella servitù, perché disadatti all'obbedienza e non creduti; il ceto dei nobili disordinato, infermo, non spento, tal che non era nobiltà, né popolo; la fazione del 99 contumace alle leggi, rapace, potentissima al distruggere, al creare impotente. Era perciò impossibile riordinare lo Stato con le proprie forze de' propri elementi; bisognava nuovo re, nuovo regno, ed avvenimento che per la sua grandezza sopisse le domestiche brighe e desse scopo comune alle opere ed alle speranze. (p. 209)
*Aveva Napoli antichi trattati di commercio con la Inghilterra, la Francia, ed antiche pratiche colla Spagna; queste non avevano data; quelli colla Gran Bretagna erano due di Madrid del 1667 e 1715, e tre di Utrecht del 1712 e 13; e colla Francia, uno di Madrid del 1669, altro de' Pirenei del 1688. Napoli concedeva innumerabili benefizi alle tre bandiere, senza premi o mercede, come servitù a signoria. Per trattati novelli, del 25 settembre 1816 colla Inghilterra, del 26 febbraio 1817 colla Francia, e del 15 agosto dello stesso anno colla Spagna furono abolti gli antichi, e si diede al commercio delle tre nazioni il ribasso del decimo de' dazi che si pagano dagli altri legni, stranieri o napoletani; perciò, le mercanzie di qualunque luogo venendo a noi colle favorite bandiere, gran parte del commercio di trasporto e quanto di utilità e di forza ne deriva, ci fu rapito. (p. 334)
*Nella restaurazione de' vecchi governi, l'anno 1815, Napoli, sola della Italia, conservò codici, leggi, ordinanze francesi; non che l'antico re Ferdinando Borbone avesse rispetto al miglior governo dello Stato, ma perché temeva il disdegno del popolo. (p. 408)
 
==Bibliografia==