Mario Cipollini: differenze tra le versioni

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{{Intestazione|''L'Équipe'', dicembre 2010}}
*La nuova generazione {{NDR|di ciclisti}} è divenuta troppo conformista.
*I campioni della storia avevano dei volti ruvidi, sembravano tori dalle narici fumanti. Erano capaci di sopportare le sofferenze peggiori e portavano con sé dei sogni straordinari. E puntavano sull'aggressività per sopravvivere dove gli altri morivano [...]. Ades­so io non sento più, nei leader, lo stesso bisogno interiore di affermarsi. Il ''machismo'' sta sparendo.
*Il mio era un ciclismo tutto diverso. Prima di lanciare uno sprint, io mi sentivo un gladiatore, pronto a tutto per mantenere la mia posizione. E quando perdevo, non ero capace di andare a complimentarmi con chi mi aveva battuto [...]. Io odiavo il mio avversario perché mi aveva tolto il pane di bocca. Aveva ru­bato il mio momento, la mia gioia, la mia fierezza. Io avevo bisogno di metabolizzare la mia sconfitta. E se qualcuno era stato scorretto, avevo l'istin­to di alzare le mani, spinto dagli ormoni, dall'adrenalina.
*[[Alberto Contador|Contador]] ha il volto anonimo di un geometra, di un ragioniere. Quando si alza sui pedali, non lo sento vibrare. Non ha lo stile tipico di un campione che è pa­drone della sua bicicletta, non ha l'armo­nia di un [[Eddy Merckx|Merckx]] che, in pieno sforzo, sembrava potesse piegare la bicicletta tanta era la forza delle sue braccia.
*Molti si [[Doping|dopano]] pur sapendo che questo non sarà abbastanza per farli vincere. La soluzione? Io non ne vedo che una, drastica: la radiazione. È il mo­men­to di far paura alla gente. È necessario che chi risulta positivo, venga al­lontanato. Per sempre.
 
==Citazioni su Mario Cipollini==