Cesare Pavese: differenze tra le versioni

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*Un uomo non rimpiange per [[amore]] chi l'abbia tradito, ma per avvilimento di non avere meritato la fiducia. (13 novembre 1937)
*Pensiero d'amore: ti voglio tanto bene che desidero esser nato tuo fratello, o averti messo al mondo io stesso. (30 novembre 1937)
*La difficoltà di commettere suicidio sta in questo: è un atto di ambizione che si può commettere solo quando si sia superata ogni ambizione (16-1-1938)
*Consolante pensiero: non contano le azioni che facciamo, ma l’animo con cui le facciamo. Cioè: soffrano pure gli altri, tanto non c’è altro al mondo che sofferenza. Il problema è solo come portare una coscienza pura. E questa sarebbe la morale. (26-1-1938)
*[[Vendetta|Vendicarsi]] di un torto ricevuto è togliersi il conforto di gridare all'ingiustizia. (1 marzo 1938)
*Perché – quando si è sbagliato – si dice (''un’altra volta saprò come fare'' quando si dovrebbe dire "un’altra volta so già come farò?" (25-4-1938)
*In fondo, l’unica ragione per cui si pensa sempre al proprio io, è che col nostro io dobbiamo stare più continuatamene che con chiunque altro (26-5-1938)
*La [[morte]] è il riposo, ma il pensiero della morte è il disturbatore di ogni riposo. (7 giugno 1938)
*Tanto poco un uomo s'interessa dell'altro, che persino il cristianesimo raccomanda di fare il bene per amore di Dio. (8 luglio 1938)
*L’uomo d’azione non è l’ignorante che si butta allo sbaraglio dimenticandosi, ma l’uomo che ritrova nella pratica le cose che sa (3-10-1938)
*L'offesa più atroce che si può fare a un uomo è negargli che soffra. (5 ottobre 1938)
*La letteratura è una difesa contro le offese della vita. Le dice: (''Tu non mi fai fesso: so come ti comporti, ti seguo e ti prevedo, godo anzi a vederti fare e ti rubo il segreto componendoti in scaltrite costruzioni che arrestano il tuo flusso. (10-10-1938)
*Sciocco addolorarsi per la perdita di una compagnia: quella persona potevamo non incontrarla mai, quindi possiamo farne a meno (13-10-1938)
*Non si desidera possedere una donna, si desidera possederla noi soli. (13 novembre 1938)
*Leggendo non cerchiamo idee nuove, ma pensieri già da noi pensati, che acquistano sulla pagina un suggello di conferma. Ci colpiscono degli altri le parole che risuonano in una zona già nostra – che già viviamo – e facendola vibrare ci permettono di cogliere nuovi spunti dentro di noi. (3 dicembre 1938)
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*Date una compagnia al solitario e parlerà più di chiunque. (21 settembre 1938)
*L'[[ozio]] rende lente le ore e veloci gli anni. L'operosità rapide le ore e lenti gli anni. (10 dicembre 1938)
*La cosa più banale, scoperta in noi diventa interessantissima. Nasce da ciò, che non è più un’astratta cosa banale, ma un inaudito miscuglio di realtà e di nostra essenza. (29-1-1939)
*Per libertario che sia un giovane, cerca sempre di modellarsi su di uno schema astratto, quale in sostanza deduce dall’esempio del mondo. E un uomo, per conservatore che sia, fa consistere il suo valore della deviazione individuale da quel modello. (5-3-1939)
*La [[guerra]] imbarbarisce perché, per combatterla, occorre indurirsi verso ogni rimpianto e attaccamento a valori delicati, occorre vivere come se questi valori non esistessero; e, una volta finita, si è persa ogni elasticità di tornare a questi valori. (9 settembre 1939)
*L'[[amore]] è la più a buon prezzo delle religioni. (21 dicembre 1939)
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*Le generazioni non invecchiano. Ogni giovane di qualunque tempo e civiltà ha le stesse possibilità di sempre. (19 aprile 1940)
*Il sogno è una costruzione dell'intelligenza, cui il costruttore assiste senza sapere come andrà a finire. (22 luglio 1940)
*Gli anacoreti si maltrattavano a quel modo, per farsi scusare presso la gente comune la beatitudine che avrebbero goduto in cielo (27-7-1940)
*Non si ricordano i giorni, si ricordano gli attimi. (28 luglio 1940)
*Non bisogna mai dire per gioco che si è scoraggiati, perché può accadere che ci pigliamo in parola. (5 agosto 1940)
*La [[vita]] non è ricerca di esperienze, ma di se stessi. Scoperto il proprio strato fondamentale ci si accorge che esso combacia col proprio destino e si trova la pace. (8 agosto 1940)
*Riesce a compiere un'opera soltanto chi valga più di quest'opera. (14 agosto 1940)
*La vera genialità non è conquistare una donna già desiderata da tutti, ma scovarne una preziosa in un essere ignoto (7-10-1940)
*L'[[amore]] ha la virtù di denudare non i due amanti l'uno di fronte all'altro, ma ciascuno dei due davanti a sé. (12 ottobre 1940)
*I grandi amanti saranno sempre infelici, perché per loro l'amore è grande e quindi esigono dalla bien-aimée la stessa intensità di pensieri ch'essi hanno per lei – altrimenti si sentono traditi. (14 ottobre 1940)
*Le cose si ottengono quando non si desiderano più. (15 ottobre 1940)
*Una decisione, un atto, sono infallibili presagi di ciò che faremo un’altra volta, non per qualche mistica ragione astrologica, ma perché escono da un automatismo che si riprodurrà. (4-4-1941)
*Nessuna donna fa un matrimonio d’interesse: tutte hanno l’accortezza, prima di sposare un milionario, di innamorarsene (14-4-1941)
*Quando una donna si sposa appartiene a un altro; e quando appartiene a un altro non c'è più nulla da dirle. (Inverno 1941-1942)
*Le cose si scoprono attraverso i [[ricordo|ricordi]] che se ne hanno. Ricordare una cosa significa vederla – ora soltanto – per la prima volta. (28 gennaio 1942)
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*Il [[problema]] non è la durezza della sorte, poiché tutto quello che si desidera con bastante forza, si ottiene. Il problema è piuttosto che ciò che si ottiene disgusta. E allora non deve mai accadere di prendersela con la sorte, ma con il proprio desiderio. (3 febbraio 1943)
*Nel [[sogno]] sei autore e non sai come finirà. (8 ottobre 1943)
*Raccontare le cose incredibili come fossero reali – sistema antico; raccontare le reali come fossero incredibili – moderno. (11-10-1943)
*La ricchezza della vita è fatta di ricordi, dimenticati. (13 febbraio 1944)
*Non è bello essere bambini: è bello da anziani pensare a quando eravamo bambini. (6 settembre 1945)