Śiva: differenze tra le versioni

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==Citazioni su Shiva==
[[File:Sukhasanamurthi.JPG|thumb|Shiva nel suo aspetto detto Sukhasana Murthi, statua in bronzo del IX secolo]]
*A dispetto di ciò, si dovrebbe evitare di vedere una contraddizione o un paradosso là dove un hindu vede soltanto un'opposizione secondo il senso indiano – opposti correlati che agiscono come identità interscambiabili in relazioni necessarie. Il contrasto fra il carattere ascetico e quello erotico nelle tradizioni e nelle mitologie di Śiva non è della specie “congiunzione"congiunzione degli opposti”opposti", concetto col quale spesso si è fatta confusione. Ascetismo (''tapas'') e desiderio (''kāmā'') non sono diametralmente opposti come possono esserlo bianco e nero, o caldo e freddo, dove la presenza completa di un aspetto esclude automaticamente l'altro. Essi sono, nei fatti, due forme di calore, essendo ''tapas'' il fuoco distruttivo o creativo che l'asceta genera dentro di sé, ''kāmā'' il calore che viene dal desiderio. Sono forme strettamente connesse in termini umani, opposte in quel senso in cui possono esserlo amore e odio, ma non mutuamente escludibili. ([[Wendy Doniger]])
*Al di là dell'oscurità non v'è né giorno, né notte, né esistenza, né non esistenza: solo Shiva, l'indistruttibile. Lo stesso Sole si prostra davanti a lui. Da esso è scaturita la saggezza senza tempo. (''[[Śvetāśvatara Upaniṣad]]'')
*Anche Śiva, senza che per questo il suo potere ne sia offeso, si manifesta similmente in modo creato nello specchio del soggetto pensante, cioè nella nostra propria coscienza, durante la meditazione, ecc., sempre in forza, beninteso, della sua libertà. Perciò, ogni mezzo attraverso cui Śiva, sebbene privo di parti, così si manifesta, è una potenza. Questa divisione fra potenza e possessore di potenza è quindi chiaramente una realtà. ([[Abhinavagupta]])
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*Il Grande Dio Mahā-deva è dappertutto, ma non lo si vede. Egli è il creatore, il sovrano del mondo. È il feudatario dell'Essere immenso, dell'Immanente e del Re del cielo. Tutti gli esseri celesti, dall'Essere immenso ai geni del male, lo venerano. (''[[Mahābhārata]]'')
*''Il Grande distruttore del male, Lui | Che rimuove le oscurità in questa Era del Ferro; | A Cui la figlia di Daksha concesse l'ambita mano; | Lui, che come un bianco incantevole giglio d'acqua, | È bello; è sempre pronto | A darsi per il bene degli altri, | Il cui sguardo è fisso sull'umile; | Il cui collo è blu per il veleno ingerito: | Lui, noi salutiamo!'' ([[Vivekananda]])
*Il Signore del sonno rappresenta questo quarto-stato (''turīya'') non duale, non differenziato, che è la pace. (''[[Maṇḍukya Upaniṣad]]'')
*Io cerco la protezione di Colui che è chiamato Ugra, Sthanu, Shiva, Rudra, Sharva, Ishana, Ishvara, Girisha; di quel dio che che fa progredire, Creatore e Signore dell'universo; di Colui che ha la gola blu, che non ha nascita, chiamato Shakra, che distrusse il sacrificio di Daksha e che è chiamato Hara; di Quello la cui forma è l'universo, che ha tre occhi, che è multiforme e che è il signore di Uma; di Colui che dimora nei campi di cremazione, che effonde energia, che è il Signore delle diverse specie di esseri sottili e che possiede prosperità immortale e potere; di Colui che brandisce il bastone coronato dal teschio, che è chiamato Rudra, che porta le ciocche di capelli aggrovigliate sul capo e che è un brahmacari. ('''Sanjaya''', ''[[Mahābhārata]]'')
*''Là dove non vi è oscurità, | né notte, né giorno, | né Essere, né Nonessere, | là vi è il Propizio, solo, | assoluto ed eterno; | là vi è il glorioso splendore | di quella Luce dalla quale in principio | sgorgò antica saggezza.'' (''[[Śvetāśvatara Upaniṣad]]'')