Dylan Thomas: differenze tra le versioni

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*Il demone alcol da qualche tempo è divenuto un amico un po' troppo opprimente e un po' troppo intimo.
*Lo scopo di una poesia è il segno che essa stessa produce: è la pallottola e il centro del bersaglio; il bisturi, il tumore, il paziente. Una poesia si muove soltanto verso la propria fine, che è l'ultimo verso. Ogni altra cosa più in là di questa è la sostanza problematica della poetica, non della poesia.
*Il solo modo che io conosca di parlare di poesie - delle poesie di altri - (a meno che non siano ''tutte'' perfette, il che significa a meno che non siano state scritte in Paradiso con la Waterman di un Gabriele alato, intinta nel nettare e nel sangue di Dio) consiste nel tentare di esaminarle nei particolari per quanto concerne il suono e la forma e il colore. Del ''significato'' di una poesia non si può, in quanto poeti, parlare in alcun modo costruttivamente: questo compito va lasciato ai teorici, ai logici, ai filosofi, ai sentimentali eccetera.
*Bisogna sentire e pesare la forma, il suono, il contenuto di ogni parola in rapporto alla forma, al suono, al contenuto eccetera delle parole intorno ad essa. Non è soltanto il ''significato'' delle parole che deve svilupparsi armonicamente, ogni sillaba contribuendo alla singola esistenza della successiva, ma è anche questo che immette nelle parole la loro vita particolare: il suono, cioè, da esse prodotto nell'aria e nell'orecchio, i contorni entro i quali giacciono sulla pagina e nella mente, i loro colori e la loro densità.
*Preferisco di gran lunga leggere i versi degli altri, anziché i miei: li trovo più chiari. Un'ora di miei versi a voce alta è un inferno, e produce grandi chiazze brucianti di fronte alla mente.
*Devo rovinarmi di nuovo la salute: mi sento così assurdamente ''bene''...
*Voglio costruire poesie grosse e solide abbastanza perché la gente possa camminarvi e sedervi sopra, mangiarvi e bere e farci l'amore.
*A prima vista, sembra che non vi sia alcuna realtà in questa vita: è tutta un'enorme facciata di rapidità ed efficienza e potenza dietro la quale milioni di piccoli individui stanno lottando, invano, alle prese con le loro ansie.
{{NDR|Dylan Thomas, ''Ritratto del poeta attraverso le lettere'', Einaudi, 1970}}