Sergej Aleksandrovič Esenin: differenze tra le versioni

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*Canterò, canterò, canterò! | Senza offendere niente di ciò che vive. | Se c'è spazio per il rimpianto | significa che un tempo abbiamo sorriso. | Noi tutti portiamo in tasca la mela della gioia | e in bocca il fischio del bandito. (frammento da ''Navigli equini, poema, 5'')
*Tra poco il gelo coprirà il paese | e queste campagne. Dove, | dove salvarsi dalla sfortuna? | Non c'è più un luogo per sfuggire al nemico | che avanza con il suo ventre d' acciaio. | Eccolo, viene dalle valli con cinque dita aperte. (frammento da ''Sorokust, requiem, 1'')
*Dove sei, felicità? Buio e disgusto, insulto e disprezzo. | Sei nascosta nei campi? Nelle osterie? Non vedo, non vedo. | Ma a tastoni, ecco - con le mani allungate, | la slitta con i cavalli... la neve... un bosco... su, andiamo | "Ehi, guidatore, più in fretta! Mica sono un tipo fiacco, io! | E non mi lagno se per le buche l'anima sussulta." (frammento da ''Lettera alla madre'')
*Come scheletri si alzano le betulle. | E allo stesso modo finiremo anche noi. | Ma poichè non spunta fiore | nel mezzo dell'inverno, | inutile è il rimpianto. (frammento di poesia senza nome, tratta dalla raccolta, ''L'amore del Teppista, 1923)
*Cari, cari piccoli illusi, | perchè vi affannate a correre così? | Non sapete dunque che i cavalli di carne e di sangue | sono vinti dai cavalli di ferro? (frammento da ''Sorokust, requiem, 3'')