Jerry Lewis: differenze tra le versioni

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*Ciò che vedeva il pubblico, in un'epoca di grande odio, era l'espressione degli occhi di [[Dean Martin|Dean]] mentre mi guardava dare di matto. Era l'espressione dei miei occhi mentre lo guardavo cantare ed essere così perfetto. Non potevi fingerlo. E la gente lo vedeva. All'istante. Lo sentiva dal di dentro. (''"Dean & Me (una storia d'amore)"'', p.45-46)
*Stavo imparando che il successo e la fama hanno un effetto afrodisiaco tanto quanto il bell'aspetto. (''"Dean & Me (una storia d'amore)"'', p.58)
*{{NDR|Alla domanda di [[Peter Bogdanovich]] Che tipo di film ti piace, a parte i tuoi?}} Mi piace il buon intrattenimento, ma pulito, niente di spinto eh? Le cose spinte vanno tenute chiuse in una stanza con dentro una ragazza. Nessuno le vede. Non ho voglia di sedermi insieme a duecento persone a guardare qualcuno che fa le cose che a volte piace anche a me fare, ma in privato. Perchè non solo mi mette in imbarazzo, ma finisce che quelle cose non le faccio più neanche in privato, per paura che anche la ragazza abbia visto lo stesso film... E non pago il biglietto per farmi spezzare il cuore. Posso benissimo chiudermi in camera mia, guardarmi nello specchio, e piangere a dirotto gratis. (''"Chi c'è in quel film?"'', p.237)
 
*Ragazzi, come ci divertivamo. Una volta [[Dean Martin|Dean]] faceva una serata da solo, e mi telefona. "Ti disturbo? Sei impegnato?" Io gli rispondo: "No no, niente. Ti ascolto". "Sai", mi fa Dean, "a metà della canzone mi è venuto da pensare: mi manca." "Per questo mi chiami? Perchè ti manco?" E lui: "Sì. Ti rendi conto? Adesso siamo insieme! E' fantastico!". Allora io gli dico: "Ehi, ma che cavolo dici? C'è della gente qui! Cosa sei, un frocio?". Ecco, cosette come queste le sviluppavamo nei nostri numeri. Dean mi telefonava ogni due secondi: "Perchè mi hai chiamato?". "Mi mancavi." (''"Chi c'è in quel film?"'' p.253)
==Chi c'è in quel film? Ritratti e conversazioni con le stelle di Hollywood==
*{{NDR|Il primo incontro con [[Charlie Chaplin]]}} "Charlie, le presento Jerry Lewis." "Come sta, Mister Chaplin?" "Charlie, per te." "Ciao Charlie." E lì gli ho fatto la mia prima battuta: "Puoi chiamarmi Mister Lewis". (''"Chi c'è in quel film?"'' p.289)
*{{NDR|Alla domanda di [[Peter Bogdanovich]] Che tipo di film ti piace, a parte i tuoi?}} Mi piace il buon intrattenimento, ma pulito, niente di spinto eh? Le cose spinte vanno tenute chiuse in una stanza con dentro una ragazza. Nessuno le vede. Non ho voglia di sedermi insieme a duecento persone a guardare qualcuno che fa le cose che a volte piace anche a me fare, ma in privato. Perchè non solo mi mette in imbarazzo, ma finisce che quelle cose non le faccio più neanche in privato, per paura che anche la ragazza abbia visto lo stesso film... E non pago il biglietto per farmi spezzare il cuore. Posso benissimo chiudermi in camera mia, guardarmi nello specchio, e piangere a dirotto gratis. (p.237)
*{{NDR|Parlando con [[Charlie Chaplin]]}} Sono rimasto a chiacchierare con Charlie fin verso le tre e mezzo. Abbiamo parlato dei suoi inizi, dei miei inizi. Lui ha parlato del lavoro fantastico che facevamo io e [[Dean Martin|Dean]], e mi ha detto che raccoglievamo l'eredità di [[Stan Laurel]] e [[Oliver Hardy]], che eravamo una delle più grandi coppie comiche di sempre. (''"Chi c'è in quel film?"'' p.290)
*Ragazzi, come ci divertivamo. Una volta [[Dean Martin|Dean]] faceva una serata da solo, e mi telefona. "Ti disturbo? Sei impegnato?" Io gli rispondo: "No no, niente. Ti ascolto". "Sai", mi fa Dean, "a metà della canzone mi è venuto da pensare: mi manca." "Per questo mi chiami? Perchè ti manco?" E lui: "Sì. Ti rendi conto? Adesso siamo insieme! E' fantastico!". Allora io gli dico: "Ehi, ma che cavolo dici? C'è della gente qui! Cosa sei, un frocio?". Ecco, cosette come queste le sviluppavamo nei nostri numeri. Dean mi telefonava ogni due secondi: "Perchè mi hai chiamato?". "Mi mancavi." (p.253)
*{{NDR|Il primo incontro con [[Charlie Chaplin]]}} "Charlie, le presento Jerry Lewis." "Come sta, Mister Chaplin?" "Charlie, per te." "Ciao Charlie." E lì gli ho fatto la mia prima battuta: "Puoi chiamarmi Mister Lewis". (p.289)
*{{NDR|Parlando con [[Charlie Chaplin]]}} Sono rimasto a chiacchierare con Charlie fin verso le tre e mezzo. Abbiamo parlato dei suoi inizi, dei miei inizi. Lui ha parlato del lavoro fantastico che facevamo io e [[Dean Martin|Dean]], e mi ha detto che raccoglievamo l'eredità di [[Stan Laurel]] e [[Oliver Hardy]], che eravamo una delle più grandi coppie comiche di sempre. (p.290)
 
==Senza fonte==