India: differenze tra le versioni

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*«Credo nell'India». E in questa fede parto. Credo nell'India perché vi sono andato cento volte. Ragazzo, già vi sbarcai con [[Rudyard Kipling|Kipling]] e incontrammo Kim. Ventenne, vi tornai con Avalon che m'affacciò ai misteri tantrici; vi tornai con Guénon, dalle certezze glaciali. A trent'anni ho viaggiato fra il Bengala e il Panjab insieme a [[Maurice Magre]] e a [[Lanza del Vasto]]. [[Romain Rolland]] mi condusse a Calcutta da [[Ramakrishna|Ramakrisna]], [[John Osborne|Osborne]] mi portò ad Arunachala da [[Sri Aurobindo|Aurobindo]].<br />Da un quarto di secolo percorro l'India, fermo nella mia stanza. È ormai tempo di andarvi per davvero, di vedere coi miei occhi se sono ancora vivi [[Diogene]] e [[Platone]]. ([[Piero Scanziani]])
*È l'India che ci ha dato l'ingegnoso metodo di esprimere tutti i numeri per mezzo di dieci simboli. ([[Pierre Simon Laplace]])
*In India, come altrove, la documentazione del passato riflette le preoccupazioni del presente, tuttavia la consapevolezza storica è incastonata nei miti, nelle biografie dei personaggi illustri (la letterature delle ''carita''), nelle genealogie famigliari […] e nelle storie delle famiglie regnanti in specifiche regioni […]. ([[Gavin Flood]])
*L'[[America]] è aperta, l'India è chiusa. [...] L'indiano nasconde ciò che gli preme e gli preme soprattutto la sua vita interiore. L'americano sente di valere per ciò che ha, l'indiano per ciò che è. ([[Piero Scanziani]])
*La [[spiritualità]] è infatti la chiave principale del pensiero indiano, il senso dell'[[infinito]] è nativo con questo. ([[Sri Aurobindo]])