Wilfred Bion: differenze tra le versioni

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*Il conflitto tra la visione del paziente e quella dell'analista (e, nel paziente, il conflitto con se stesso) non è perciò un conflitto, come quello che vediamo nelle nevrosi, tra un insieme di idee ed un altro o tra un insieme di impulsi ed un altro, ma tra K e meno K (– K) o, per esprimerlo pittorescamente, fra Tiresia e Edipo, e non tra Edipo e Laio. (p. 66)
*Il [[dolore]] non può essere assente dalla personalità. Un'[[analisi]] deve essere dolorosa, non perché vi sia per forza qualche valore nel dolore, ma perché non si può ritenere che un'analisi nella quale il dolore non venga osservato e discusso, affronti una delle ragioni centrali per le quali il paziente è lì. (p. 77)
*I miti (fila C della griglia) forniscono un'espressione sintetica delle teorie psicoanalitiche che hanno rilevanza nell'aiutare l'analista sia a percepire lo sviluppo del paziente sia a dare interpretazioni che illuminino taluni aspetti dei problemi pertinenti al suo sviluppo. (pp. 78-79)
*[…] il [[nome]] è un'invenzione per rendere possibile pensare una cosa e parlarne prima che si sappia che cosa essa è. (p. 109)
 
==Note==