Nico Perrone: differenze tra le versioni

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*La storia di quegli anni sembra scolpita, senza sfumature, e vede da una parte il bene – che ognuna delle parti identificava in se stessa –, dall'altra il male senza rimedio. (p. 212)
*La resistenza, in tutte le sue componenti, ha dato l'impulso alla trasformazione del paese. Essa ha operato sopprattuto nel senso morale: la sua impronta è rimasta nella costituzione del 1948. A cambiare l'Italia ha poi contribuito la DC di Vanoni, [[Amintore Fanfani|Fanfani]], [[Giorgio La Pira|La Pira]], Gronchi, Emilio Colombo, nel senso di una modernizzazone, sia pure distorta e clientelare. Né vanno trascurati gli sforzi di Dossetti – vanificati dall'accentramento di [[Alcide De Gasperi|De Gasperi]] –, anch'essi nel senso di una modernizzazione, ma soprattutto in quello do una tensione ideologica e spirituale. (p. 212)
*C'è stato un campo - di considerevole rilievo per lo sviluppo del nostro paese - nel quale [[Alcide De Gasperi|De Gasperi]] ha resistito alle pretese egemoniche degli Stati Uniti. Dopo la guerra l'Italia doveva impostare la ricostruzione nazionale. Le strutture industriali erano in buona parte danneggiate, ma complessivamente non devastate. Condizione per avviare la ricostruzione era quella di disporre di fonti di energia. Il controllo diretto di queste fonti avrebbe reso il processo di ricostruzione meno oneroso e avrebbe lasciato all'Italia maggiore libertà nell'impostazione dei propri programmi. (p. 219)
*Si deve dire, a distanza di decenni da quei fatti, che [[Alcide De Gasperi|De Gasperi]], sostenendo Mattei nella costituzione dell'Ente Nazionale Idrocarburi (ENI) e nel riservare l'esclusiva delle ricerche nella val Padana al nuovo ente, dimostrò notevole decisione, con una impennata della sua politica nei confronti degli Stati Uniti su una questione tutt'altro che marginale per gli interessi economici e politici americani e per quelli italiani. Proprio mentre l'Italia, sconfitta e legata in posizione subalterna al patto atlantico, veniva considerata dalle società petrolifere e dal governo degli Stati Uniti costretta a una posizione di sottomissione persino nell'esplorazione e nello sfruttamento delle proprie fonti di energia, il resistere a quelle umilianti pressioni, fino alla sfida attuata con la costituzione dell'ENI, rappresentò in qualche modo - da non enfatizzare, ma neppure da ignorare, come si è fatto - un atto di rottura, sul quale si fonderà anche la successiva politica di Mattei, che si svilupperà tuttavia al di là delle intenzioni di [[Alcide De Gasperi|De Gasperi]], che erano di pura difesa di basilari interessi nazionali. (pp. 243-244)
 
===[[Explicit]]===
Il problema petrolifero allora poteva apparire di non grande sviluppo [...]. In prospettiva esso si rivelerà di primo piano per l'ascesa dell'Italia a potenza economica, e quella difesa attuata da [[Alcide De Gasperi|De Gasperi]] varrà a bilanciare, in parte, una politica che si era sviluppata "aitto un dominio pieno e incontrollato". (p. 248)
 
===Citazioni sul libro===
*Toccò a [[Franklin D. Roosevelt|Roosevelt]], [[Winston Churchill|Churchill]], [[Stalin]]. Doveva toccare anche a [[Alcide De Gasperi|De Gasperi]]. Mentre gli storici inglesi continuano a scalpellare il monumento di Churchill e il generale Volkogonov non smette di rileggere criticamente la vita dei fondatori dello stato sovietico, Nico Perrone, docente di storia americana e collaboratore del ''manifesto'', pubblica presso l'editore Sellerio di Palermo un libro fortemente "revisionista" su ''[[Alcide De Gasperi|De Gasperi]] e l'America''. [...] Perrone ci precipita all'indietro negli anni in cui [[Alcide De Gasperi|De Gasperi]] era "lacchèlacché degli Stati Uniti", Scelba era il suo "ministro della polizia", Saragat rompeva l'unità socialista con i soldi degli americani e Pacciardi cacciava i comunisti dagli opifici militari per obbedire agli ordini della CIA. Le tesi del libro sono sostanzialmente queste. Non è vero che gli americani abbiano assistito l'Italia per aiutarla a consolidare il suo regime democratico: lo hanno fatto per creare nel paese, con la collaborazione dei loro clienti, un duro fronte anticomunista. [...] Perrone è uno storico, e per convincere il lettore del buon fondamento delle sue convinzioni ha fatto lunghe ricerche negli archivi italiani e degli Stati Uniti, ha confrontato e integrato i documenti americani con quelli che rimangono negli archivi personali dei maggiori uomini politici del tempo, da [[Harry S. Reuman|Truman]] a [[Dean Acheson|Acheson]]. (da [[Sergio Romano]], ''La Stampa'', 7 agosto 1995)
 
==''Obiettivo Mattei''==