Schizofrenia: differenze tra le versioni

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*Lo schizo dispone di modi di [[orientamento|orientazione]] che gli son propri, perché dispone innanzitutto d'un [[codice]] di registrazione particolare che non coincide col codice [[società|sociale]] o non coincide con esso se non per farne la parodia. Si direbbe che lo schizofrenico passi da un codice all'altro, che ''confonda tutti i codici'', in un rapido scivolamento, a seconda delle domande che gli vengono poste, senza dare da un giorno all'altro la stessa spiegazione, senza invocare la stessa genealogia, senza registrare allo stesso modo lo stesso avvenimento, accettando anche, quando glielo impongono e non è irritato, il banale codice [[complesso di edipo|edipico]], salvo reinfarcirlo di tutte le disgiunzioniche questo codice era fatto per escludere.
*Come si è potuto rappresentare lo schizo come uno straccio [[autismo|autistico]], separato dal [[reale]] e tagliato fuori dalla [[vita]]? Peggio: come ha potuto la [[psichiatria]] farne praticamente uno straccio, ridurlo allo stato d'un corpo senza organi divenuto morto - lui che s'installava nel punto insopportabile ove lo [[spirito]] tocca la [[materia]] e ne vive ogni intensità, la consuma? E non bisognerebbe porre questo interrogativoin rapporto con un altro, in apparenza assai differente: come fa la [[psicanalisi]] per ridurre, il [[nevrosi|nevrotico]] questa volta, ad una povera creatura che consuma eternamente papà-mamma, e nient'altro? Come si è potuta ridurre la sintesi congiuntiva dell'«Era dunque questo!» del «Sono dunque io», all'eterna tetra scoperta dell'Edipo «È dunque mio padre, è dunque mia madre...» Non possiamo ancora rispondere a tali questioni. Vediamo solo a qual punto il consumo d'intensità pure sia estraneo alle figure famigliari, e quanto il tessuto congiuntivo dell'«È dunque...» sia estraneo al tessuto edipico.
*[[Laing]] a del tutto ragione di definire il processo schizo come un viaggio iniziatico, un'esperienza trascendentale della perdita dell'[[Io]] che fa dire a un [[soggetto]]: «Ero in qualche modo giunto al presente a partire dalla forma piú primitiva della vita» (il [[corpo senza organi]]) «guardavo, no, piuttosto ''sentivo'' davanti a me un viaggio spaventoso»
 
==Bibliografia==