Miguel de Unamuno: differenze tra le versioni

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*Detesto ogni etichetta: semmai la più sopportabile mi sarebbe quella di ideoclasta.<ref name=Cip>.</ref>
*Il mestiere dei cristiani non è vendere il pane ma il lievito. (citato in Giacomo Panizza, ''Capaci di futuro'', Rubbettino Editore srl, 2005)
*Il [[sogno]] di uno solo è l'illusione, l'apparenza; il sogno di due è già la verità, la realtà. Che cos'è il mondo reale se non il sogno di tutti, il sogno comune? (da ''Nebbia'')<ref name=>citato in Adriano Tilgher, ''Studi sul teatro contemporaneo'', p. 57, </ref>
*La più odiosa di tutte le [[Tirannia|tirannie]] è, secondo me, quella delle idee...<ref name=Cip></ref>
*Una [[fede]] che non dubita è una fede morta. (da ''L'agonia del cristianesimo'', traduzione di Angelo Treves, Monanni, 1926)
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*L'uso danneggia e persino distrugge la [[bellezza]]. La più nobile funzione di un oggetto è essere contemplato.
*Cos'è il mondo reale, se non il sogno che tutti sognano, il sogno comune a tutti?
* Il [[caso]] è l'intimo ritmo del mondo, il caso è l'anima della poesia.
*[[Morte|Muore]] tutto, tutto, tutto; tutto è morto per me! Ed è peggio che tutto muoia per me che io muoia al tutto.
*Noi uomini non soccombiamo alle grandi pene o alle grandi allegrie perché queste pene e queste allegrie sono avvolte in un'immensa nebbia di piccoli incidenti. E la vita è questo, [[nebbia]].
 
==Bibliografia==