Arturo Pérez-Reverte: differenze tra le versioni
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*I libri sono porte che ti fanno uscire in strada, diceva Patricia. Con i libri impari, studi, viaggi, sogni, immagini, vivi altre vite e moltiplichi per mille la tua. […] E servono anche per tenere a bada tante brutte cose: i fantasmi, la solitudine e altre stronzate del genere. A volte mi chiedo come possiate farcela, voi che non leggete. (p. 153)
*Magari la vita è semplicemente così, si diceva sconcertata, e il passare degli anni, la vecchiaia, quando arriva, significa solo che ti fermi per guardarti indietro vedi le strane persone che sei stata e non ti ci riconosci neanche più. (p. 176)
*Poteva darsi, concluse, che l'ambizione, i progetti, i sogni e persino il coraggio, o la fede – persino la fede in Dio, stabilì rabbrividendo – invece di darti forza, te la togliessero. Perché la speranza, persino il semplice desiderio di sopravvivere, ti rendevano vulnerabile, legandoti all'eventualità del dolore e della sconfitta. Forse da lì derivava la differenza tra certi
*Perché arriva un momento, si disse, in cui guardi avanti e vedi solo quello che ti sei lasciato alle spalle: cadaveri che hai disseminato sul tuo cammino. Tra loro vaga anche il tuo, ma non lo sai. Fino a quando non lo vedi, e capisci. (p. 383)
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