Cesare Garboli: differenze tra le versioni
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*Il potere, in se stesso, comunque lo si pratichi, comunque lo si cerchi, è un male. È stato [[Alessandro Manzoni|Manzoni]] il primo, limpido assertore che agire la storia, fare la storia e non subirla è comunque rendersi complice di un male, diventare corresponsabili di un orrore. (da '' Ricordi tristi e civili'', Einaudi)
*La poesia di [[Sandro Penna|Penna]] è fatta di solitudine: ma è la solitudine ardente, ricchissima, vasta come è vasta la promessa della felicità, di chi non ha bisogno d'altro, per vivere, che dello spettacolo della vita. [...] Penna è incapace di pensare che il piacere di vivere dipenda da altro che da se stessi. È, in questo, sommamente maschile. (da ''Penna papers'', Garzanti, 1984)
*{{NDR|Riferendosi a ''Purgatorio'' VI}} Noi siamo stati il giardino dell'Impero, come diceva Dante. Siamo simili a un Efebo dentro al quale tutti gli altri stati hanno desiderato stare, ammirati della sua bellezza. Quando abbiamo smesso di essere
*Le cause del naufragio, le circostanze del disastro, lo scioglimento del mistero che tuttora circonda la fine di [[Ippolito Nievo|Nievo]], il ritrovamento delle casse e dei resti del battello a vapore, sono il tema di una narrazione che assume, a tratti, l'aspetto di un'inchiesta o di un giallo politico. Sotto questo aspetto, il romanzo di Nievo è "anche" la storia di una sopetta strage di Stato italiana, maturata dalla Destra e decisa dal potere piemontese per liquidare la Sinistra garibaldina: "strage" con la quale si sarebbe aperta la storia dell'Italia unita.<ref name=prato>Dalla prefazione a Stanislao Nievo, ''Il prato in fondo al mare'', Arnoldo Mondadori Editore, 1974.</ref>
*Come il suo grande proavo, come [[Ippolito Nievo]], anche [[Stanislao Nievo]] è un outsider, un talento imprevisto, insofferente di ogni letteratura notarile e di ogni morto accademismo vigente.<ref name=prato/>
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