Heinrich Ahrens: differenze tra le versioni

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*II merito che bisogna riconoscere nell'opera di [[Friedrich Julius Stahl|Stahl]] si è di avere sottoposto ad una critica vigorosa le dottrine anteriori che si fondavano sopra principj astratti, formali o subbiettivi, e di avere fatto comprendere la necessità che il diritto, per essere un principio sociale e rispondere al bisogno del sociale ordinamento, debb'essere un principio obbiettivo, conforme alla natura delle cose e delle diverse istituzioni, essendo in sè stesso non già nn prodotto della volontà o della convenzione, ma la regola o la legge superiore della volontà individuale e sociale. (citato da [[Raffaele Conforti]] in note all'introduzione a [[Friedrich Julius Stahl]], ''Storia della filosofia del diritto'', p. XXXI)
 
==''Corso di diritto naturale''==
===[[Incipit]]===
Più titoli alle nostre considerazioni ha il libro di [[Francesco De Zeiller|Zeiller]] che ora prendiamo ad esaminare. Esso, per noi, non solo ha valore di un lavoro scientifico, come opera, la quale è certo rispettabile espressione delle dottrine che invalsero in [[Germania]] nella scienza del diritto da [[Tommasio]] in poi; ma assume anche l'importanza d'una specialità, come libro di autore che per molti rapporti potrebbe dirsi privilegiato. Infatti le opinioni dello Zeiller, il quale fu tra i compilatori del codice civile austriaco, ebbero la sorte che di rado tocca a filosofo di potere erigere loro seggio nella legislazione di un vasto impero, e d'imporsi ai destini di numerose popolazioni; ed anche ora hanno autorità quasi di opinioni ufficiali per la educazione della gioventù, poiché il libro di Zeiller è testo per l'insegnamento del diritto privato nelle nostre università.
===Citazioni===
*I fatti e gli avvenimenti [[Politica|politici]] e sociali cospirano per mettere al nudo l'illusione sparsa dalle teorie astratte sulla possibilità d'organizzare l'[[ordine]] giuridico e politico senza tener conto dei costumi del popolo. Lo stesso elevato principio della [[libertà]] individuale e sociale non può sussistere senza la moralità, senza essere ridotto al principio del [[bene]] che è il suo fine e dev'essere la sorgente l'ispirazione per tutte le azioni della vita. (dalla ''Prefazione'' alla quarta edizione)
*Duecento anni fa il trattato di Westfalia sancì per la prima volta la [[libertà]] per le principali opinioni [[Religione|religiose]] d'uno Stato; all'epoca nostra sarebbe necessario un trattato di pace fra tutte le dottrine morali, politiche, religiose ed economiche, che cercano di svilupparsi colla parola e l'associazione, in modo pacifico, e senza violenza fisica o morale. (dalla ''Prefazione'' alla terza edizione)
*Accade del mondo intellettuale delle [[Idea|idee]] lo stesso che del mondo fisico; in questo l'occhio scorge a grandissima lontananza gli oggetti, massime i più elevati; ma per raggiungerli, spesso fa duopo d'un lungo cammino. Medesimamente l'[[intelligenza]] può chiaramente comprendere le idee più elevate, i principii generali; ma perché si traducano nella realtà, perché acquistino il diritto di cittadinanza, perché siano applicate alle presenti condizioni sociali, sovente vi abbisognano i conati di più secoli. Oggi il mondo sociale procede più franco, e la sua mossa si fa ognor più accelerata a misura che progredisce; però in nessuna epoca è dato di conoscere la distanza che separa la teoria dalla pratica, e le modificazioni che questa può a quella arrecare. (dalla ''Prefazione'' alla prima edizione)
*[[Francesco De Zeiller|Zeiller]] [...] appartiene a quegli scrittori, i quali credono di potere far discendere tutto il diritto da un principio subbiettivo e desunto esclusivamente dalla forma della ragione umana, detto perciò principio formale. (p. 27)
*Nel sistema di [[Francesco De Zeiller|Zeiller]] non solo rivelatrice , ma legislatrice di tutto il diritto sarebbe la ragion pura; punto di partenza per la dottrina del diritto sarebbe l'idea di eguaglianza tra gli uomini: conclusione ed espressione pratica del diritto e della legge sarebbe il neminem ledere; carattere di questa legge sarebbe essere esterna, negativa. (p. 28)
*Anche i più illustri rappresentanti dell' attuale filosofia italica sono pure gli infaticabili zelatori del primitivo concetto nazionale , e questo allargato e vivificato dal cristianesimo tradussero in forme scientifiche che consacrano nella teorica e nella pratica l'inseparabile unione del diritto colla morale, del diritto colla idea religiosa. (p. 31)
*Senza [[società]], senza la materia delle azioni esterne, l'[[etica]] sarebbe ridotta ad una pura virtualità, senza possibilità di manifestazioni e di atti. Se la legge esterna non le spiana il terreno su cui disvolgersi, la via onde insinuarsi nella vita pratica, l' etica è sostanza senza forma, movimento a cui manca il tempo e lo spazio. Se la legge giuridica non le apparecchia tempio, l'etica rimasta estrasociale, è ridotta ad una astratta aspirazione indiduale, [[Chiesa]] invisibile senza culto esteriore, senza popolo, senza sacerdozio. (p. 36-37)
==Bibliografia==
*Heinrich Ahrens, ''Corso di diritto naturale'', Traduzione di [[Vincenzo de Castro]], Stabilimento topografico dell'Ancora, Napoli, 1860.
 
==Altri progetti==
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[[Categoria:Filosofi tedeschi|Ahrens, Heinrich]]