Massimo Corsale: differenze tra le versioni

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*[[Niklas Luhmann|Lhumann]] ha radicato la sua teoria [[Sociologia|sociologica]] nell'olismo parsoniano, e quindi non sorprende che poi abbia messo il quesito sull'ordine sociale al centro dell'attenzione, ricollegandosi così indirettamente, attraverso [[Talcott Parsons|Parsons]], al contrattualismo di [[Thomas Hobbes|Hobbes]]. (p. 158)
*Per [[Ernst Cassirer|Cassirer]] il [[mito]] è una dimensione "permanente della cultura umana": anzi addirittura, è "parte integrante della natura umana", che pertanto non può essere soppressa. Si tratta di una dimensione che può essere "superata" (''aufgehoben'' nel senso hegeliano del termine), e quindi controllata. (p. 160)
*Per [[Ernst Cassirer|Cassirer]] il [[mito]] è al tempo stesso una dimensione insopprimibile della natura umana, uno strumento principe di elaborazione culturale nelle fasi più primitive dell'esperienza umana, ma anche una dimensione che occorre "superare" controllandola razionalmente nelle fasi più evolute della civiltà... (p. 161)
*Per [[Roland Barthes|Barthes]], il [[mito]], o per lo meno moderno (quello di cui egli si occupa), "è una parola": quindi "può essere mito tutto ciò che subisce le leggi di un discorso", ma d'altra parte "non è qualsiasi parola". (p. 161)