Giuseppe Fanciulli: differenze tra le versioni

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*{{NDR|La [[Sorgente]]}} ''Più ancora mi piace la coppa, il macigno, | la felce che pende, il muschio che beve, | la via tutta aperta nell'aria, alla luce, | pel giro più grande, che ora mi aspetta. | Gorgoglia, gorgoglia, sciaguatta, sciaguatta...'' (p. 34)
*Rise la [[sorgente]] nel profondo gorgòglio: e anche più dolce fu la sua voce. (p. 36)
*Gli abeti nel dolce tepore trasudano resina; e si diffonde la fragranza di quel respiro, lontano: sola di nuovo canta la [[Sorgente|fonte]], nell'infinita pace meridiana. (p. 37)
*Dal nero fitto si alzarono zirli d'insetti invisibili, fremiti cadenzati, uguali, vita delle erbe folte. Intorno al bacino della [[Sorgente|fonte]] rimase un tenue chiarore, spiovente da tre vivide stelle affacciate tra le chiome nere degli abeti. (p. 39)
*Da una polla nascosta nella grotta scaturisce la prima acqua del [[fiume]]. Oh, fiume reale, qual debole, minuto, e chiaccerino principino tu sei! (p. 40)
*Tra le felci folte, tra i rovi sanguigni e spinosi, si fa strada l'acqua curiosa; affonda e procede in un suo breve letto; è un [[Fiume|ruscello]] che salta, spumando, petrose cascate, si allarga in tònfani popolati di grose trote, s'addormenta un istante in acquitrini azzurri di myosotis... e riprende la via, frusciando, cantando, (p. 40)
*Il [[fiume]] guarda lontano, e già vede la fine del lungo viaggio; una strisca azzurra chiude la via, la rompe per sempre; il mare! il mare! (p. 47)
*L'aria adunata nei vacui fili della ginestra, mossa dal gran calore, usciva in fretta a traverso i pertugi della verde prigione; ma spesso l'impeto era era tanto, che ne seguiva uno scoppio, e il ramicello, spezzato in due, saltava in alto, a scompigliare l'ardente chioma. (p. 49)