Cesare Zavattini: differenze tra le versioni

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citazioni
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*[[Alatri]] è un vecchio paese, che ha le mura ciclopiche addirittura e io ho passato lì tre anni della mia vita estremamente interessanti, a mio modo. (da ''Io. Un'autobiografia'', a cura di Paolo Nuzzi, Einaudi)
*Il mio [[sogno]] è questo: si alza il sipario, ci sta la sedia e ci sto io. (citato in [[Luce d'Eramo]], ''Conversazione con Cesare Zavattini'')
*L'[[arte]], io non lo so se sia eterna o provvisoria, se la forma d'arte nella quale viviamo per molti secoli ci si sia connaturata come sangue, ma so che questa carica, che noi abbiamo oggi, è una carica di comprensione della vita. (citato in [[Luce d'Eramo]], ''Conversazione con Cesare Zavattini'')
*L'[[azione]] è la grande novità del linguaggio: "Fare ciò che si sa". L'[[arte]], sarà tanto più libera quanto più sarà antiletteraria. (citato in [[Luce d'Eramo]], ''Conversazione con Cesare Zavattini'')
*La mia [[rabbia]] è la rabbia dei [[Senilità|vecchi]] molto più forte di quella dei giovani: voglio conoscere me nel rapporto con gli altri, perché un vecchio ha tutti i dati necessari. (citato in [[Luce d'Eramo]], ''Conversazione con Cesare Zavattini'')
*Oggi siamo scontenti del modo in cui finora abbiamo fruito di noi stessi, perché vogliamo fruirne meglio, per comprometterci sempre di più. (citato in [[Luce d'Eramo]], ''Conversazione con Cesare Zavattini'')
*Per me "[[cultura]] significa creazione di vita". (citato in [[Luce d'Eramo]], ''Conversazione con Cesare Zavattini'')