Stephenie Meyer: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Edward a Isabella, chiedendole di sposarlo}} «Isabella Swan?» Mi guardò da dietro quelle ciglia incredibilmente lunghe, con occhi dorati, dolci e al tempo stesso ardenti. «Prometto di amarti per sempre, ogni singolo giorno, per l'eternità. Mi vuoi sposare?» Avrei voluto dire un sacco di cose, alcune niente affatto belle, altre vergognosamente sdolcinate e romantiche, che forse nemmeno nei suoi sogni mi aveva mai sentito dire. Eppure, invece di sentirmi in imbarazzo, sussurrai: «Sì».
 
*{{NDR|Isabella voce narrante, parlando di Edward}} Di fronte a lui non avrei mai ammesso quanto fosse dura per me quando non c'era, quanto in fretta si risvegliassero gli incubi dell'abbandono. Se glielo avessi detto lo avrei intimorito, terrorizzato, e si sarebbe rifiutato di allontanarsi persino di fronte ai motivi più stringenti. Sarebbe stato come all'inizio subito dopo il ritorno dall'Italia. I suoi occhi dorati erano diventati scuri e aveva sofferto la sete più del necessario. Per questo avevo deciso di fare la coraggiosa e lo cacciavo di casa ogni volta che Emmett e Jasper volevano partire. <br /> Eppure credo che avesse capito come stavo. Un po'. Quella mattina c'era un biglietto sul mio cuscino: <br /> ''Tornerò talmente presto che non avrai neanche il tempo di sentire la mia mancanza. <br /> Prenditi cura del mio cuore, te l'ho lasciato''.
 
*'''Isabella''':«Tu sei libero di andare dove ti pare» <br /> '''Edward''': «Il resto del mondo non mi interessa, se non ci sei tu».
 
*{{NDR|Edward a Isabella}} «Hai idea di quanto importante tu sia per me? Riesci a renderti conto di quanto ti amo?». Mi strinse più forte contro il suo petto marmoreo e accolse la mia testa sotto il mento. <br /> Sfiorai con le labbra il suo collo freddo come la neve. «Mi rendo conto del mio amore per te», risposi. <br /> «È come paragonare un alberello a un'intera foresta». <br /> Alzai gli occhi al cielo, senza che Edward potesse vedermi. <br /> «Impossibile».
 
*«Non trovo le parole giuste per dirtelo», rispose Edward, cupo. «Ti sembrerà crudele, temo. Ma ho rischiato già troppe volte di perderti. So quanto pesa la certezza di non averti più. Non intendo tollerare alcun comportamento pericoloso». (Edward Cullen)
 
* {{NDR|Edward a Isabella, parlando della sua dipartita in New Moon}} «Non mi perdonerò mai di averti abbandonata», sussurrò. «Nemmeno se vivrò altri mille anni.» <br /> Avvicinai una mano al suo viso e attesi finché non lo vidi sospirare e aprire gli occhi. <br /> «Hai soltanto cercato di prendere la decisione migliore. E sono certa che avrebbe funzionato, con qualcuno meno pazzo di me. Ma adesso sei qui. Solo questo conta».
 
*{{NDR|Edward Cullen a Isabella Swan}} «Se fosse possibile imbottigliare la tua sfortuna, avremmo tra le mani un'arma di distruzione di massa».
 
*«Dormi, mia Bella. Fai tanti bei sogni. Tu sei l'unica ad avermi mai preso il cuore. Sarà per sempre tuo. Dormi, mio unico amore.» (Edward Cullen)
 
*'''Isabella''':«Ti odio, Jacob Black». <br />
'''Jacob''': «Mi piace. L'odio è un'emozione forte, passionale». <br />
'''Isabella''':«Te la faccio vedere io la passione», [...] «L'assassinio è il crimine passionale per antonomasia».
 
*'''Edward''':«Sai, Jacob, se non fosse che siamo nemici giurati e che ti piacerebbe rubarmi la mia unica ragione di vita, penso che mi andresti a genio.» <br/> '''Jacob''': «Forse, se non fossi un vampiro disgustoso che ha in programma di succhiare la vita alla ragazza che amo...be', no, nemmeno in quel caso.»
 
*{{NDR|Isabella voce narrante, parlando di un bacio dato prima della battaglia finale}} Il cervello si scollegò dal corpo e mi ritrovai a baciare Jake. Contro ogni logica, le mie labbra si muovevano assieme alle sue in una maniera strana e incomprensibile, mai sperimentata prima – perché con Jacob non dovevo stare attenta, e di certo lui non doveva esserlo con me. Strinsi le dita tra i suoi capelli, ma stavolta per avvicinarlo a me. Era ovunque. Il sole abbagliante inondò di rosso i miei occhi ed era il colore giusto, con tutto quel caldo. Il caldo era ovunque. Non vedevo, non sentivo, non provavo nient'altro che non fosse Jacob. L'unico frammento di cervello che manteneva un po' di lucidità mi urlava domande. Perché non la smettevo? E, peggio ancora, perché non trovavo in me stessa nemmeno il desiderio di smettere? Non volevo che si fermasse: perché? Perché le mie mani gli stringevano le spalle ed erano felici di sentirle larghe e forti? Di sentire anche le sue mani sul mio corpo, e di desiderare che stringessero ancora di più? Domande stupide, perché la risposta era chiara: avevo mentito a me stessa. Aveva ragione Jacob. L'aveva sempre avuta. Era più di un semplice amico. Ecco perché non riuscivo a dirgli addio: ero innamorata di lui. Sì. Lo amavo, più di quanto avrei dovuto, e tuttavia non abbastanza. Ero innamorata di lui, ma ciò non bastava a cambiare nulla; era soltanto sufficiente a ferirci entrambi. A ferirlo, peggio di quanto avessi mai fatto. E, più di tutto, una cosa avevo a cuore: la sua sofferenza. Io meritavo ampliamente di patire ogni conseguenza della situazione. Speravo di stare male. Speravo di soffrire davvero. In quel momento era come se fossimo un'unica persona. Il suo tormento era sempre stato e sarebbe sempre stato anche mio ma, ora, la sua gioia era la mia. Anch'io ne provavo, eppure nella sua felicità coglievo un velo di sofferenza. Era quasi tangibile e mi bruciava sulla pelle come acido, in una lenta tortura. Per un secondo breve ma infinito, vidi una stanza diversa srotolarsi al di là delle palpebre che sigillavano i miei occhi inondati di lacrime. Come se guardassi attraverso il filtro dei pensieri di Jacob, capii, con esattezza a cosa avrei rinunciato, cos'avrei perso malgrado la mia nuova consapevolezza di me stessa. Vedevo Charlie e Renée confusi in uno strano collage insieme a Billy, Sam a La Push. Vedevo gli anni passare, e il loro passaggio significava qualcosa, mi cambiava. Mi vedevo assistita e protetta, nel bisogno, dall'enorme lupo rossiccio e marrone che amavo. Per un minuscolo frammento di quel secondo vidi le teste ciondolanti di due bambinetti con i capelli neri che giocavano a rincorresi nella foresta tanto familiare. Quando sparirono, portarono con sé il resto della visione. Poi, distintamente, sentii aprirsi una crepa nel mio cuore, mentre un suo minuscolo frammento si staccava da tutto il resto. Le labbra di Jacob si fermarono prima delle mie. Aprii gli occhi e lo trovai che mi fissava meravigliato e festoso. <br /> «Devo andare», sussurrò. <br /> «No». <br /> Sorrise, lieto della mia risposta. «Torno presto», promise. «Prima, però, una cosa...» Riprese a baciarmi e non c'era più ragione di resistere. Perché mai? Stavolta era diverso. Sentivo le sue mani lievi sul mio volto, le labbra calde e delicate, sorprendentemente timide. Fu breve, e tanto, tanto dolce. Mi avvolse tra le sue braccia e mi cullò stretta mentre mi sussurrava all'orecchio. </br> «Questo doveva essere il nostro primo bacio. Meglio tardi che mai.» Contro il suo petto, dove non poteva vedere, le mie lacrime si addensarono e scesero.
 
*'''Jacob''':«È come una droga per te, Bella. Ormai ho capito che senza di lui non puoi vivere. È troppo tardi. Ma io sarei stato una scelta più sana. Non una droga: io sarei stato l'aria, il sole» <br /> '''Isabella''': «Anch'io ne ero convinta, sai. Eri come un sole. Il mio sole personale. Il rimedio migliore alle nuvole» <br /> '''Jacob''': «Con le nuvole posso farcela. Ma non posso cavarmela contro un'eclissi»
 
*{{NDR|Isabella a Jacob}} «La cosa peggiore è che ho visto tutta...la nostra vita assieme. E la desidero, Jake, la desidero più di ogni cosa. Vorrei restare qui e non andarmene mai più. Vorrei amarti e renderti felice. Ma non posso, e mi sento morire.»
 
*{{NDR|Jacob Black, voce narrante}} Perso in quel silenzio, non sarei tornato mai più. Altri prima di me avevano preferito questa forma all'altra. Forse, se fossi fuggito abbastanza lontano, non sarei più stato costretto a sentire...Accelterai il ritmo della corsa per fuggire a Jacob Black.
 
*'''Edward''': «Grazie. Ti suonerà strano, forse, ma sono lieto che tu sia qui, Jacob.» <br /> '''Jacob''': «Intendi 'non sai quanto mi piacerebbe ucciderti, ma sono felice che lei stia al caldo', vero?»
 
*«Ti va di ascoltare la mia storia, Bella? Non ha un lieto fine...Del resto, quale fra le nostre storie ce l'ha? Se ci fosse stato un lieto fine, a quest'ora saremmo tutti sottoterra.» (Rosalie Cullen)
 
*'''Isabella''': «A te quando credi succederà?» <br /> '''Jacob''': «Mai.» <br /> '''Isabella''': «È un istinto incontrollabile o no?» <br /> '''Jacob''': «In teoria, no. Tutto sta nel 'vederla', colei che ti dovrebbe essere destinata.» <br /> '''Isabella''': «E tu pensi che non esista perché non l'hai ancora vista? Jacob, tu hai visto ancora pochissimo del mondo. Persino meno di me.» <br /> '''Jacob''': «Sì, è vero. Ma non vedrò mai nessun'altra, Bella. Io vedo soltanto te. Anche quando chiudo gli occhi e provo a pensare a qualcos'altro. Chiedi a Quil o Embry. Li sto facendo impazzire»
 
*«Bella, sono innamorato di te. Bella, ti amo. E voglio che tu scelga me invece che lui.» (Jacob Black)
 
* '''Jacob''': «Quando se n'è andato hai sprecato tutte le tue energie per non dimenticarlo. Potresti essere felice se lasciassi perdere. Potresti essere felice con me» <br /> '''Isabella''': «Non voglio essere felice con nessun altro. Solo con lui.»
*«Le cause perse sono la mia passione.» (Jacob Black)
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*{{NDR|A Edward}} «Jacob è uno di famiglia. Tu sei...bè, non esattamente l'amore della mia vita, perché mi aspetto di amarti molto più a lungo. Sei l'amore della mia esistenza. E non mi interessa se uno è un licantropo e l'altro un vampiro. Se mai scopriremo che Angela è una strega, si unirà alla festa anche lei.» (Isabella Swan)
*{{NDR|Edward a Isabella}} «Comunque, hai ragione. Questo casco ha i suoi svantaggi.» <br> E me lo tolse per potermi baciare.
 
* '''Isabella''': {{NDR|Parlando della sua vita da vampira}} «Quanto sarò forte, io?» <br />
'''Edward''': «Più di me.» <br />
'''Isabella''': «Anche più di Emmett?» <br />
'''Edward''':«Certo. Fammi un favore, sfidalo a braccio di ferro. Sarebbe una bella esperienza per lui.»
 
*«Pensa che le mie traduzioni lascino un po' a desiderare. In realtà ha pensato: »Che cazzata. Cosa c'è da preoccuparsi?» Ho adattato le sue parole perché mi erano sembrate volgari.» (Edward Cullen)
 
* '''Edward:'''«Tu non hai ucciso nessuno.» <br> '''Isabella:'''«Che tu sappia...»