Alessandro Manzoni: differenze tra le versioni

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*«Perché noi {{NDR|i [[frate|frati]]}} siam come il [[mare]], che riceve acqua da tutte le parti, e la torna a distribuire a tutti i fiumi.» {{NDR|Fra' Galdino ad Agnese e Lucia}} ({{Source|I promessi sposi/Capitolo III|perché noi siam come il mare|cap. III}})
*E lo sposo {{NDR|Renzo Tramaglino}} se n'andò, col cuore in tempesta, ripetendo sempre quelle strane parole: «a questo mondo c'è [[giustizia]], finalmente!» Tant'è vero che un uomo sopraffatto dal dolore non sa più quel che si dica. ({{Source|I promessi sposi/Capitolo III|e lo sposo se n'andò|cap. III}})
*C'è talvolta, nel volto e nel contegno d'un uomo, un'espressione così immediata, si direbbe quasi un'effusione dell'animo interno, che, in una folla di spettatori, il giudizio sopra quell'animo sarà un solo. ({{Source|I promessi sposi/Capitolo IV|C'è talvolta|cap. IV}}, 138)
*È uno de' vantaggi di questo mondo, quello di poter [[odio|odiare]] ed esser odiati, senza conoscersi. ({{Source|I promessi sposi/Capitolo IV|è uno de' vantaggi |cap. IV}})
*«Queste cose,» disse {{NDR|fraFra' Cristoforo}}, «non fanno più per me; ma non sarà mai ch'io rifiuti i suoi doni. Io sto per mettermi in viaggio: si degni di farmi portare un [[pane]], perché io possa dire di d'aver goduto la sua [[carità]], d'aver mangiato il suo pane, e avuto un segno del suo [[perdono]]». ({{Source|I promessi sposi/Capitolo IV|queste cose|cap. IV}})
*Non rivangare quello che non può servire ad altro che a inquietarti inutilmente. (cap. V)
*Escimi di tra' i piedi, villano temerario, poltrone incappucciato (cap. VI)