Edmond Rostand: differenze tra le versioni

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==''L'Aiglon''==
===[[Incipit]]===
''a [[Benedetto Croce]]''<br><br>'''PERSONAGGI'''<br><br>Franz, duca di REICHSTADT./Serafino FLAMBEAU./Il Principe di METTERNICH./L'Imperatore FRANZ./IL Maresciallo MARMONT./Il Sarto./Federico di GENTZ./L'addetto francese./Il Cavaliere di PROKESH OSTEN./Tiburzio di LORGET./Il conte di DIETRICHSTEIN, precettore del Duca./Il barone di OBENHAUS./Il conte di BOMBELLES./Il generale HARTMANN./Il Dottore./Il conte di SEDLINSKY, direttore della polizia./Una guardia nobile./Lord COWLEY, Ambasciatore d'Inghilterra./THALBERG./MONTENEGRO./Un sergente del reggimento del Duca./Il capitano FORESTI./Un vecchio contadino./Il Visconte d'Otranto./PIONNET./GOUBEAUX./MORCINO./BOROCOWSKI./Il cameriere del Duca./L'Usciere./UN montanaro./Un tirolese./Un fittaiolo./Il Prelato./MARIA LUISA, duchessa di Parma./La contessa CAMERATA./Teresa di LORGET, sorella di Tiburzio./L'Arciduchessa./Fanny ELSSLER./Scarampi./Principessa GRAZALCOWITCH./Alcune belle dame di Corte./Lady COWLEY./Una vecchia contadina./La famiglia imperiale./La Casa Militare del Duca./Guardie dell'Imperatore: Arcieri, guardie nobili, trabanti etc./Maschere e Domino; Pulcinelli, Mattaccini, pastorelli etc./Il reggimento del Duca.<br>'''ATTO PRIMO<br>LE ALI CHE SPUNTANO'''<br>''A Baden, presso Vienna, nel 1830.<br>Il salotto della villa occupata da Maria Luisa. Vasta camera. In mezzo alla camera s'innalza'' la mongolfiera di cristallo, ''stile Impero. Mobili chiari, muri a fresco, d'un verde pompeiano: il fregio del soffitto ha un motivo di sfingi''. [...]<br>''Un lacchè introduce dal verone una fanciulla dall'aria modesta, accompagnata da un ufficiale di cavalleria austriaca, un maraviglioso ussero blu e argento.<br>I due nuovi arrivati, vedendo che nessuno li nota, restano un attimo in piedi in un angolo del salotto. – Ed ecco, dalla porta di destra, entra il conte di Bombelles, attatto dalla musica. Si dirige verso il pianoforte, battendo il tempo. Ma, scoprendo la fanciulla, si ferma, sorride, e va premurosamente verso di lei''.<br>SCENA I.<br>'''TERESA, TIBURZIO, BOMBELLES, MARIA LUISA, LE DAME D'ONORE'''.<br>'''LE DAME''', ''al cembalo, parlando tutte a un tempo,<br>e ridendo come folli''.<br>:Mancan tutti i bemolli! – Ma ciò è madornale!<br>– Io prendo il basso! – Un, due! – Arpa! – La... La... – Pedale<br>'''BOMBELLES''', ''a Teresa''<br>: Siete voi?<br>'''TERESA<br>''': Sì, buongiorno Bombelles.<br>'''UNA DAMA''', ''al cembalo''.<br>: Sol... Sol... Mi.<br>'''TERESA<br>''': Entro come lettrice oggi.<br>'''UN'ALTRA DAMA''', ''al cembalo''.<br>: Il bemolle qui!<br>'''TERESA<br>''': E mercé vostra; grazie, Bombelles.<br>'''BOMBELLES<br>''': Grazie di niente,<br>non siete francese un poco mia parente?<br>'''TERESA''', ''presntandogli l'ufficiale''.<br>: Tiburzio, mio fratello.<br>'''BOMBELLES''', ''tendendo la mano al giovine<br>e mostrando una poltrona a Teresa''.<br>: Sedete un poco.<br>'''TERESA<br>''': Ahimè, <br>sono molto commossa!
===Citazioni===
*'''IL DUCA<br>''': Pare.<br>(''Si ode la musica lontana di una danza'')<br>Un valzere, ascoltate!... Ed è quasi volgare.<br>Ma per [[via]] si nobilita... Quasi che, attraversando<br>la selva cara al vecchio musico venerando,<br>abbia intorno ad un elce o presso un ciclamino<br>incontrato lo [[spirito]] di [[Ludwig van Beethoven|Beethoven]] divino! (Atto I, Scena XIII, p. 78)
* '''L'ARCIDUCHESSA''', ''a Dietrichstein''<br>: Il duca non ha la sua piena [[libertà]]?<br>'''DIETRICHSTEIN<br>''': Il principe non è [[Prigione|prigioniero]], ma...<br>'''IL DUCA<br>''': Immenso<br>quel ''ma''! Capite bene di quel ''ma'' tutto il senso?<br>Non sono prigioniero, vivaddio, ''ma''... Si sa:<br>''Ma''... Non son prigioniero, ''ma''... È il termine. È la<br>formola. Prigioniero? Chi lo dice?... Oh, per niente!<br>''Ma''... v'è sempre alle mie costole dela gente!<br>Prigioniero!... Credetemi ! no, nè meno per chiasso!<br>''Ma''... se voglio arrischiare in fondo al parco un passo<br>tosto un [[occhio]] fiorisce sotto ciascuna foglia.<br>Io non son certo, no, prigionier, ''ma''... si voglia<br>discorrere a quattr'occhi con me, spunta sul legno<br>dell'uscio il fungo dell'orecchio! - Io metto pegno<br>che non son prigioniero, ''ma''... se il caval mi porta,<br>ho l'[[Onore|onor]] dolce d'una invisibile scorta.<br>Io prigioniero?... eh, via si dice per [[Scherzo|ischerzo]]!<br>''ma''... leggo il mio corriere per secondo e per terzo.<br>Prigionier, niente affatto! ''ma''... ogni [[notte]] v'è<br>qualcuno alla mia porta. -<br>(''Mostrando un pezzo d'[[uomo]] grigio che è venuto a riprendere il vassoio e attraversa il salone per portarlo via'')<br>Io, il duca di Reichstadt, prigioniero?... alto là!<br>Un prigioniero!... Io sono un ''non prigionier-ma''. (Atto II, Scena II, p. 94-95)
*'''IL DUCA<br>''': Sì, mia [[Parigi]] che aspetti!<br>Io vedo già nell'[[acqua]] della Senna fedele,<br>vedo il Louvre sommergere i tetti!<br>E voi che al [[padre]] mio presentavate l'armi<br>tra la [[neve]] e il Simun,<br>veterani, del vostro [[pianto]] sento bagnarmi!... (Ed.1917 - Atto V, Scena II, p. 306)
{{NDR|Edmond Rostand, ''L'Aiglon'', Dramma in sei atti in versi, traduzione di Mario Giobbe, Casa Editrice Bietti, [[Milano]] 1945.}}