Enzo Bianchi: differenze tra le versioni

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*Il vangelo, infatti, ispira sì l'agire storico dei cristiani, ma è nella stessa storia che diviene comprensibile. L''ethos'' non è dato una volta per sempre, non è calato dall'alto né normativamente contenuto nei libri, ma è costantemente elaborato nella storia, nel cammino fatto accanto e assieme ad altri uomini. (I, 5)
*Non soluzioni tecniche, non ricette politiche, ma la voce dei pastori sarà tanto più autorevole quanto più capace di essere voce del vangelo e non di risposte tecniche in merito all'attuazione delle esigenze evangeliche. (II,4)
*Non si incontra mai l'[[islam]] o una religione, bensì uomini e donne che appartengono a determinate tradizioni religiose e per i quali questa appartenenza è un aspetto di un'identità molteplice e non monolitica. (II, 5)
*Perché l'universalismo non degeneri in totalitarismo, va pensato come universale bisogno dell'altro e declinato come vocazione all'esilio, alla diaspora, alla dispersione tra le genti, le culture: la fede cristiana non può coincidere con una cultura o un'etnia o un sistema di pensiero. Essa è transculturale e deve essere perciò accompagnata da un'opera di deculturaziione per non rischiare di spacciare per vangelo ciò che è forma culturale. (III, 2)