Gina Lagorio: differenze tra le versioni

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*Mia madre voleva che facessi la sarta. Mio padre mi diceva: cosa li compri a fare tutti questi libri? La biblioteca è questa! – e mi faceva vedere la sua raccolta di Baroli d'annata.
 
==''Qualcosa nell'aria''==
===[[Incipit]]===
Il treno correva ancora, ma più lentamente, effettuando gli scambi, poi s'infilò sotto la tettoia di ferro e il rimbombo risvegliò il [[soldato]] che si era addormentato in un angolo, nello scompartimento surriscaldato.<br>Intorno a lui tre viaggiatori raccoglievano le proprie cose per prepararsi a scendere. Il soldato li guardò, ancora intontito, chiese, a tutti e a nessuno in particolare: « Dove siamo? »<br>« Mondovì. » gli risposero in due, senza guardarlo; un soldato è un soldato, come tanti altri.<br>« Tra due ore e mezzo sono a [[casa]], » fu il [[pensiero]] ch'egli dette in risposta all'informazione. Guardò l'ora e si accorse di aver [[fame]]. Si alzò, s'affacciò al finestrino e cercò con gli [[Occhio|occhi]], nel trambusto, un ferroviere.
 
{{NDR|Gina Lagorio ''Qualcosa nell'aria'', Aldo Garzanti Editore, 1975.}}
== Altri progetti==
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