Princess Mononoke: differenze tra le versioni

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==Frasi==
*Quel che le pietre dicono è molto grave. Lo spirito cinghiale è venuto da occidente, da molto lontano. Un potente veleno bruciava dentro di lui, provocandogli tali insopportabili dolori da mutarlo in demone assetato di vendetta. [...] Ashitaka, sei pronto ad affrontare le conseguenze del gesto che hai compiuto? [...] L'infezione si propagherà facendoti molto soffrire, e infine ti ucciderà. [...] Nulla può mutare la tua sorte. Puoi star qui ad aspettare la morte o andare incontro al tuo destino. [...] Questa è certamente opera di forze malvagie. Forze malvagie che operano in qualche luogo a occidente. Forse il fato vuole che tu vada a vedere cosa accade, con occhi non velati dall'odio. È la tua unica possibilità di salvezza. (''Saggia madre''')
*[''A proposito della condizione femminile''] Padrona Eboshi non ha rispetto per le tradizioni, come non ha per gli dei. ('''Uomo della città del ferro''')
*Quando bisogna uccidere un dio, è meglio che lo faccia un altro. ('''Jigo''')
*Guardate, e imparate qualcosa. Vi mostrerò come si uccide un dio. Voi non avreste il coraggio di farlo, ma Eboshi non teme nulla. ('''Eboshi''')
*No, [''lo spirito della foresta''] non può morire, San. Egli è la vita stessa, e tutto quello a cui abbiamo assistito dovrebbe servire ad aprirci gli occhi. ('''Ashitaka''')
*Oggi ho capito che la foresta è sacra, e nessuno ha il diritto di profanarla. Dov'è Ashitaka? Dobbiamo tutto a lui e alla ragazza. Noi ricostruiremo questa città, ma sarà una città migliore. ('''Eboshi''')
*A quanto pare, la [[natura]] stavolta ha avuto la meglio. ('''Jigo''')
 
==Dialoghi==
*'''Eboshi''': Che vorresti fare, straniero? <br />'''Ashitaka''' [''Dividendo E. e San in lotta'']: La vita di questa ragazza mi appartiene. [''San morde A''.]<br />'''Eboshi''': Speri di renderla una docile moglie? <br />'''Ashitaka''': È lo stesso terribile demone a guidare sia te che lei. [''San lo morde ancora, mostrando la maledizione del braccio''] Lo vedete? È odio: l'[[odio]] che lo spirito cinghiale ha riversato in me. Mi consuma le carni, e presto mi toglierà la vita. Non lasciate che l'odio condanni anche voi.
*'''Moro''': Gli alberi gridano quando vengono uccisi, ma gli umani non possono udire i loro gemiti. Io ascolto la foresta che si lamenta, mentre il proiettile che ho in corpo mi divora le carni. E penso a quella donna crudele, e al momento in cui potrò saltarle addosso e sbranarla.<br />'''Ashitaka''': Moro, gli umani impareranno a rispettare la foresta. Dobbiamo impedire lo scontro! [...] Che ne sarà di San? Non vorrai portarla a morire con te?<br /> '''Moro''': Come gli altri umani sai pensare solo a te stesso. San è figlia mia e di questa foresta, e quando io e la foresta moriremo, anche lei morirà. <br />'''Ashitaka''': Devi lasciarla andare via, lei non è un lupo come te! <br />'''Moro''': [...] Invece di mangiarla io l'ho allevata e cresciuta, quindi purtroppo San non è né umana né lupo. Dove potrebbe andare a trovare rifugio? <br />'''Ashitaka''': Non lo so, ma io potrei restarle accanto. [...] Cercherei di allontanarla da tutto questo odio.
*'''Sani''': Non posso perdonare agli umani le cose orribili che hanno fatto.<br />'''Ashitaka''': È comprensibile. Torna pure a vivere nella tua foresta, San. Io resterò qui, per esserti vicino. Verrò a trovarti.