Fernando Pessoa: differenze tra le versioni

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*Sei solo. Non lo sa nessuno. Taci e fingi. (da ''Una sola moltitudine'', a cura di Antonio Tabucchi con la collaborazione di M.J. de Lancastre, Adelphi, Milano 1984, vol. II, p. 57)
*Siediti al sole. [[Abdicazione|Abdica]] e sii re di te stesso. (da '' Una sola moltitudine'', a cura di Antonio Tabucchi con la collaborazione di M.J. de Lancastre, Adelphi, Milano 1984, vol. II, p. 29)
*''Il poeta è un fingitore. | Finge così completamente | Che arriva a fingere che è dolore | Il dolore che davvero sente.'' (da ''Una sola moltitudine'', a cura di Antonio Tabucchi con la collaborazione di M.J. de Lancastre, Adelphi, Milano 1987, vol. I, p. 165)
 
===Attribuite===
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==''Una sola moltitudine''==
===Volume I===
*C'è, tra me e il mondo, una nebbia che mi impedisce di vedere le cose come sono veramente – come sono per gli altri. Lo sento. (1987, p. 68)
*Vivere è appartenere a un altro. Morire è appartenere a un altro. [[Vita e morte|Vivere e morire]] sono la medesima cosa. Ma vivere è appartenere a un altro ''dal di fuori'', e morire è appartenere a un altro ''dal di dentro''. Le due cose si assomigliano, ma la vita è il lato di fuori della morte. Perciò la vita è la vita, e la morte la morte, perché il lato di fuori è sempre più vero del lato di dentro, tanto che è il lato di fuori che si vede. (vol. I; 1987, p. 88)
*Ogni vera emozione è una menzogna dell'intelligenza, perché non si realizza in questa. Ogni vera emozione ha pertanto una espressione falsa. Esprimersi è dire ciò che non si sente. (vol. I; 1987, p. 88)
*Conformarsi è sottomettersi e vincere è conformarsi, essere vinto. Per questo ogni vittoria è una grossolanità. I vincitori perdono sempre tutte le qualità di insoddisfazione verso il presente che li hanno portati alla lotta che ha dato loro la vittoria. Sono soddisfatti, e soddisfatto può essere solo colui che si conforma, che non ha la mentalità del vincitore. Vince solo chi non riesce mai. È forte solo chi desiste sempre. La cosa migliore, la più regale, è [[abdicazione|abdicare]]. (vol. I; 1987, p. 78)
*L'origine mentale dei miei eteronimi sta nella mia tendenza organica e costante alla spersonalizzazione e alla simulazione. (vol. I; 2012, p. 131)
*''La [[morte]] è la curva della strada | morire è solo non essere visto. | Se ascolto, sento i tuoi passi | esistere come io esisto.'' (23.5.1932) (vol.maggio I1932; 1987, p. 161)
*''Il poeta è un fingitore. | Finge così completamente | Cheche arriva a fingere che è dolore | Ilil dolore che davvero sente.'' (da ''Una sola moltitudineAutopsicografia'', a cura di Antonio Tabucchi con la collaborazione di M.J. de Lancastre, Adelphi, Milano 1987, vol.; I2012, p. 165)
 
===Volume II===
*Nulla si sa, tutto si immagina. (vol. II; 1984, p. 45)<ref>L'aforisma viene citato da [[Federico Fellini]], che lo attribuisce a Ricardo Reis (eteronimo di Pessoa), e viene riportato in ''La voce della Luna'', a cura di Gianfranco Angelucci, Einaudi, Torino, 1990.</ref>