Il cavaliere dalla pelle di leopardo: differenze tra le versioni

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*Poiché il grazioso e bel leopardo mi richiama l'immagine della mia adorata, io ammiro la pelle di questa fiera e la porto come mantello inseparabile. (Tariel; n. 639)
*Se un [[medico]], sia pur celeberrimo, cade ammalato, fa chiamare un altro medico che gli tasti il polso e gli domandi dove arde il fuoco del male. Il vicino conosce i [[Vizio|vizi]] del vicino meglio dei propri. (Avthandil; n. 644)
*Senza tregua l'Universo tormenta l'uomo, la vita terrena è sempre irta di [[spina|spine]], il rosso zafferano assume talora un cupo colore. (n. 671)
*L'Universo, l'esistenza e l'uomo stesso non contano più per il cavaliere dalla pelle di leopardo. Un essere umano non è per lui che un bipede selvaggio; egli si aggira, come un insensato, tra fiere mai viste e piange nella sua disperata solitudine. (Avthandil; n. 680)
*Io credo che l'[[Amicizia|amico]] debba affrontare per l'amico qualsiasi pericolo; egli dev'essere pronto a dare il suo cuore pel cuore del vicino: l'amicizia dirige il cammino, e l'amore è ponte per questo scambio. (Avthandil; n. 685)
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*Un vero [[fratello]] rivela la sua fratellanza quando sovrasta il pericolo. (n. 850)
*La conoscenza di se stesso getta l'uomo nelle braccia del dolore. (Avthandil; n. 855)
*Si è domandato un giorno alla rosa: "Chi ti ha creato tanto graziosa e bella di colore? È gran meraviglia che tu sia sempre circondata da tante [[rosa e spina|spine]]. Perché è tanto difficile coglierti senza ferirsi?"<br>Ed essa ha risposto: "Il dolce si raggiunge attraverso l'amaro! Certo, meglio vale ciò che è raro: se la bellezza abbonda, essa non avrà più lo stesso valore." (Avthandil; n. 858)
*Non bisogna seguire sempre il cammino difficile dei [[Desiderio|desideri]] che non conoscono limiti; bisogna frenare le ali del volere. (Avthandil; n. 860)
*Una [[parola]] inopportuna è più acre dell'aceto. (Tariel; n. 876)
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==Bibliografia==
*Sciotha Rusthaveli, ''La pelle di leopardo'', traduzione di Scialva Beridzè, Bianchi-Giovini, 1945.
 
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