Francesco Guccini: differenze tra le versioni

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*La mia geografia musicale non ha cambiato confini, è rimasta sostanzialmente la stessa. A differenza di mia figlia, che la usa come sottofondo per ogni attività quotidiana e che mi propina suoni inudibili come impronunciabili sono i nomi dei gruppi che li propongono, ascolto poca musica: i colleghi cantautori per curiosità, gli argentini per amore. (p. 128)
*La maggior parte dei miei brani è condotta sul filo della memoria, coniugata più al passato che al presente o al [[futuro]]. Guardo al passato soprattutto perché si carica di mitico e di eroico. Nasce l'aneddoto, interviene la tendenza al favolistico, si smussano gli angoli, tendi a dimenticare il negativo, al limite scivoli nel nostalgico, nel malinconico. Il passato è di per sé narrazione, il presente è cronaca, il futuro è l'ignoto. Credo che il futuro sia la somma di tutti i nostri giorni passati. E non solo: anche dei giorni di chi è vissuto prima di noi, dei giorni di chi incontri per strada. (p. 128)
*Il mio unico rammarico, riguardo {{maiuscoletto|Amerigo}}, è la sua brevità. Solo sei canzoni [...]. Forse fu per questo che non conobbe grande successo. La canzone che dà il titolo all'album è la più bella, completa, finita, ricca di cose e forse e una delle più belle che io abbia mai scritto. (p. 133)
*''Eskimo'' è il ricordo di una donna molto importante con cui non stavo più ma per la quale provavo quel po' di nostalgia legato anche allo scorrere inesorabile del tempo e alle sue vicende. Il brano è un bignamino degli anni '60 o almeno dei miei '60 [...]. L'"eskimo innocente dettato solo dalla povertà" l'avevo comprato a Trieste, subito dopo il servizio militare e non aveva ancora quel significato simbolico che avrebbe avuto in seguito. (p. 133)
 
==Citazioni su Francesco Guccini==