Enzo Jannacci: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Enzo Jannacci==
*Di me, una delle ultime volte che ci siamo visti, {{NDR|[[Giorgio Gaber]]}} disse a mio figlio [[Paolo Jannacci|Paolo]]: "Guarda che tuo padre quando era giovane era pazzo". Io guardai mio figlio e dissi a Giorgio: "Giorgio, io non ero pazzo, ero povero". Del resto si sa che i poveri e i pazzi sono sempre stati accomunati.<ref>Citato in Pedrinelli, p. 153.</ref>
*Mi ricordo ancora piazzale Loreto e una donna che sparava alla testa di [[Benito Mussolini|Mussolini]] appeso per i piedi. Spero di vederlo, anzi sono sicuro che lo vedrò ancora. Mio padre è morto per colpa dei fascisti, i fascisti non rompano.<ref>Da un intervento alla cerimonia di consegna del Premi Isibardi all'associazione Mamme antifasciste del Leoncavallo, in risposta alle critiche dei consiglieri di Alleanza Nazionale; citato in ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2004/dicembre/17/Leoncavallo_premiato_Ora_basta_polemiche_co_7_041217019.shtml Leoncavallo premiato. «Ora basta polemiche»]'', ''Corriere della Sera'', 17 dicembre 2004, p. 52.</ref>
*{{NDR|Parlando di Giorgio Gaber}} Non è stato facile cantare dischi insieme, malgrado la nostra sensibilità artistica fosse simile: io ho una voce meno baritonale della sua. E lui, ovviamente, con me faticava perché voleva fare tutto con precisione assoluta. Inoltre fingeva di non essere spiritoso. E io a dirgli Giorgio, tu sei spiritoso più di me, solo che vuoi farne a meno, lascia libero il tuo spirito di essere comico. Anche se con gli arrangiamenti di [[Franco Battiato|Battiato]] era difficile, in effetti!<ref>Citato in Pedrinelli, p. 154.</ref>