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*''Mentre io rifletto sulla mia posizione, | qui, al riparo, | sotto un ombrello nero | che custodisce il mio silenzio come un monastero: | «Ho imparato a non fidarmi di te, | acqua ingannatrice, | il tuo suono non mi piace, | anche se, per qualcuno questa è musica che viaggia, | per me rimane una dannata giornata di [[pioggia]].»'' (da ''Dannata giornata di pioggia'', n. 4)
*''Come nel mio mare di pensieri | del quale sono naufrago nei miei momenti seri, | penso ai [[fiume|fiumi]], che come porci ingrassano, | poi straripano, ed i muri delle case crollano, | sotto i fulmini catastrofi di pochi attimi | che hanno il prezzo di una vita, | nell'attesa che giunga una schiarita.'' (da ''Dannata giornata di pioggia'', n. 4)
*''Ho le scarpe fradicefradicie, le ossa pure, | come tuoni lontani echeggiano le mie paure.'' (da ''Dannata giornata di pioggia'', n. 4)
*''Ecco il venditore di gioielli, | ha rotto una bottiglia di birra e ci ha fatto gli anelli, | costano quanto un panettone, | telefonarti è come fare a gara per vedere chi è più coglione.'' (da ''Telemonnezza'', n. 5)
*''I miei [[problema|problemi]] vengono fuori come funghi | rimbombano nella mia mente come un assolo di bonghi, | sono fanghi che mi sporcano, mi ungono, mi immobilizzano se | divento matto come in uno scacco al re, | anche se ne venissi fuori | ammetto che ne sono attratto come un'ape in un campo di fiori, | come un beone tra i liquori, | salgono e scendono dentro di me come ascensori di un hotel | e anche se andassi alle Seychelles | mi inseguirebbero, mi aspetterebbero | al varco come un cane quando il gatto sta sull'albero.'' (da ''Vivo in inquietudine'', n. 11)