Ingmar Bergman: differenze tra le versioni

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+ 2 quote Ghezzi, Zeffirelli, Von Sydow, Ullman, Verdone
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* Straordinario e riservato. Un grande uomo di teatro, cinema e cultura. Ci siamo incontrati a teatro quando io vinsi il premio nobel. Lui è venuto ad applaudirmi fin sul palcoscenico ma poi si è subito ritirato. Lo ricordo come una persona molto riservata. Credo che Bergman fosse un uomo spregiudicato al punto giusto e con le idee molto chiare. Lo considero il padre del teatro moderno della Scandinavia e poi di tutto il mondo. (Dario Fo, Roma 30 luglio 2007 (agenzia AGI))
 
* ''Persona'' è forse il capolavoro assoluto di Bergman. Gioco di parole attraverso i volti, sovrimpressioni di volti. Non di occhi, la sovrimpressione degli occhi dà un unico occhio, la sovrimpressione dei volti produce due volti: accostati, una nuova figura. Sovrimpressioni mentali. Storia scritta da volti. Soggetto che guarda e che nel mentre guarda si accorge di essere guardato e nel mentre è guardato non si rende conto da chi e da cosa è guardato e alla fine capisce che rendersene conto non è che una piccolissima cosa. (Enrico Ghezzi, dalla presentazione del film Persona nella trasmissione Fuori Orario del febbraio 1994 in onda su RAI 3)
 
* Suspense continua dei volti degli occhi dei sentimenti, di una grammatica sentimentale di gesti e sguardi che sfugge al controllo manipolatorio del regista stesso. Ecco, il fascino estremo bergmaniano è la scoperta che col cinema i conti non tornano mai. (Enrico Ghezzi, dal quotidiano ''Libertà'' del 31 luglio 2007)
 
* Non ho mai avuto familiarità con Bergman, prego per lui, rispetto la sua opera, ma non è il mio mondo. Non mi ci riconosco. (Franco Zeffirelli, dal quotidiano ''Libertà'' del 31 luglio 2007)
 
* Per tutto quello che mi ha dato sul piano professionale e per l'immenso privilegio di essere stato suo amico, sentirò per lui sempre una gratitudine infinita. Per il modo in cui ho studiato ogni nuovo ruolo, per il modo in cui l'ho analizzato, per la mia crescita come attore, per la mia etica professionale nessuno ha contato per me quanto Ingmar Bergman. (Max Von Sydow, dal quotidiano ''Libertà'' del 31 luglio 2007)
 
* Ha avuto il coraggio di raccontare gli amori, le passioni, le sconfitte, i percorsi lenti e complessi dell'animo umano. Non riuscirei a immaginare un mondo senza di lui. (Liv Ullman, dal quotidiano ''Libertà'' del 31 luglio 2007)
 
Andai a fare un esame [...] e dissi che ero preparatissimo su Bergman. Mi chiese tutto su [[Georg Wilhelm Pabst]]: non sapevo niente e mi bocciò. (Carlo Verdone, dal quotidiano ''Libertà'' del 31 luglio 2007)
 
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