Banana Yoshimoto: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Corretto: "diventato"
ortografia
Riga 142:
*Il regista Jodorowsky ha affermato, a proposito del suo film ''El Topo'': "If you're great ''El Topo'' is a great picture, if you're limited ''El Topo'' is limited". La frase mi è piaciuta tanto che ho pensato di creare il personaggio di Sui in modo che incarnasse questo principio. Farne un microcosmo che il lettore stesso potesse trasformare in una poco di buono o in un ''[[bodhisattva]]'', secondo il proprio punto di vista. <br />Tuttavia non ho avuto abbastanza forza e non sono riuscita a realizzare questa idea come avevo immaginato. Me ne rammarico. Se non altro però mi sento appagata di aver potuto riaffiorare con più grinta i punti che nella stesura di ''presagio triste'' mi avevano lasciata insoddisfatta. Inoltre in questo libro sono riuscita, nei limiti del possibile, a inserire tutti i temi dei miei romanzi precedenti (omosessualità femminile, l'amore tra consanguinei, telepatia ed empatia, l'occulto, la religione ecc.) nello spazio particolare e ristretto di un piccolo quartiere e nell'ambito di pochi personaggi.
*Se mi guardo indietro, l'anno e mezzo in cui ho scritto questo libro è stato per me, in molti sensi, un periodo pieno di difficoltà, eppure eccitante e felice. Mi sembrava sempre, sempre, di sbagliare, ma forse è da questa sensazione che si muovono i primi passi ogni volta.
*Tutti inclusi voi e io, abbiamo intronointorno a noi "persone con problemi". Persone che camminano portando con sé qualcosa con cui è difficile vivere, che si tratti di un talento speciale o di un handicap. Ma poiché siamo tutti portati, a cominciare da me, a dimenticarci facilmente che qualunque persona in questo mondo ha il diritto di vivere come crede e dove le pare senza dover avere paura di nessuno, ho voluto riaffermare questo diritto con tutte le mie forze, qui e adesso, in questo libro.
*E infine a tutte le persone che ho incontrato nel corso di questo anno e mezzo, a quelli che mi hanno scritto lettere di incoraggiamento, e soprattutto a tutti coloro che hanno avuto la bontà di leggere questo libro, grazie di cuore. In un sereno pomeriggio di novembre, col raffreddore, mangiando un kaki.