Mario Tobino: differenze tra le versioni
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===Citazioni===
*[...]« Niente di male. Si può sognare tutto. Non c'è imputabilità. Il sogno è veramente libero, non lo può arrestare nessuno. »
*In certi momenti mi illudo di sfiorare la verità. Basterebbe ancora un poco. Poi di nuovo buio, e ancora buio.
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{{NDR|Mario Tobino, ''Per le antiche scale'', I Grandi Romanzi Italiani, Corriere della Sera, 2003.}}
==''Il figlio del farmacista''==
===Incipit===
Nella bottega del barbiere il sapone divenuto schiuma si posava sui volti.<br>Il marescialo dava fondo a tutta la sua cultura, alla sua delicata educazione, parlava con voce forte, sicura, come spiegasse alle reclute il fucile 1891. La bottega, al di fuori delle parole del maresciallo, era in silenzio.<br>Il rasoio portava via dai volti l'erto strato di sapone e i piletti che nascono nelle facce degli uomini (benché anche qualche donna li possieda). Poi il maresciallo in pensione uscì e di fronte c'era casa sua, c'entrò. Il figlio del farmacista cercò di trattenere un lunghissimo sospiro, ma non ci riuscì e infatti cominciò ad uscirgli da un angolo della bocca; quando ebbe finito gli sembrò di star meglio, e per soddisfarsi bene fece un altro sospiro, questo però molto più leggero.
{{NDR|Mario Tobino, ''Il figlio del farmacista'', Oscar Mondadori, 1983.}}
==Bibliografia==
*Mario Tobino, ''Per le antiche scale'', I Grandi Romanzi Italiani, Corriere della Sera, 2003.
*Mario Tobino, ''Il figlio del farmacista'', Oscar Mondadori, 1983.
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