Jakob Wassermann: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
*Tutto ciò che io so è che l'uomo rappresenta l'elemento indistruttibile, e io non so uscire dal mondo degli uomini: esso è compenetrato in me e mi circonda come la sabbia il granello di sabbia.
*La professione di medico si adatta come poche altre a provocar l'uguaglianza nelle antitesi. Nulla più ha valore dinanzi al letto del paziente, dinanzi al cadavere; né morale, né legge, né pregiudizi o passioni o religiosità. Tutto diventa prodotto umano, tutto ha la sua ristretta misura umana e la sua fuggevole umana durata.
*Una delle leggi fondamentali cui vanno soggette le esistenze, è quella dell'incontro. In essa si rispecchia in modo precipuo la segreta volontà delle potenze superiori, cui noi diamo il nome di destino.
*Solo le pareti corporee fanno si che ciò che è mobile non si disperda, né esse sono più solide dell'ombra che proiettano: membrana che lotta aspramente contro l'onda di quel fluido. In realtà è forse il concetto di volto e forma, che si oppone al tempo; perciò, se ti guardi allo specchio, per un istante riesci orrendamente ignoto a te stesso, e il misterioso terrore che ti assale altro non è, se non l'improvviso lampo della certezza dell'illusione cui tu ti abbandoni senza posa sull'esistenza del tuo io.
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{{NDR|Jakob Wassermann, ''Etzel Andergast'', traduzione di Alessandra Scalero, Edizioni Corbaccio, Milano 1932.}}
 
 
==Bibliografia==