Miguel de Cervantes: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→‎Citazioni su Don Chisciotte della Mancia: -1, è su Che Guevara piuttosto che Don Chisciotte. Di Veneziani ce n'è comunque un'altra che esprime il suo pensiero sull'opera
Riga 184:
*Don Chisciotte non cerca di evadere anch'egli, anche praticamente, dal tritume e dalla standardizzazione della vita quotidiana di un villaggio spagnolo? ([[Antonio Gramsci]])
*In tutto il mondo non c'è nulla di più profondo e forte di questa opera poetica. Per ora, è l'ultima parola detta dal pensiero. E se finisse la terra, e lassù da qualche parte chiedessero alla gente: "Avete capito la vostra terra, e che cosa ne avete concluso?". Allora uno potrebbe porgere in silenzio il ''Don Chisciotte'': "Ecco le mie conclusioni sulla vita: potete per questo giudicarmi?" ([[Fëdor Dostoevskij]])
*I [[sogno|sogni]] discesi nella storia e nella politica producono violenze, guerre e regimi dispotici. Questa è in fondo la differenza fra Don Chisciotte e [[Che Guevara]], uno degli ultimi [[mito|miti]] politici, il cui sogno fece prigionieri e vittime lungo la strada, nemici, traditori e dissidenti, ''campesinos'', per concludersi con la sua stessa uccisione. ([[Marcello Veneziani]])
*L'essenziale è non morire. Non morire! Non morire! Questa è l'ultima radice della follia chisciottesca. Ansia di vita, ansia di vita eterna ti dette l'immortalità. [[Don Chisciotte]] mio, il sogno della tua vita fu ed è il sogno di non morire. ([[Miguel de Unamuno]])
*La disgrazia di Don Chisciotte non è la sua fantasia, è Sancho Pancia. ([[Franz Kafka]])
*La più rude lettura che io conosca; lo lessi nelle ferie estive e tutta la mia sofferenza personale mi sembrò ne fosse impicciolita, degna tutt'al più che se ne ''ridesse''. ([[Friedrich Nietzsche]])
*Paragonato ad altri libri classici (l'Iliade, l'Eneide, la Farsaglia, la Commedia dantesca, le tragedie e le commedie di Shakespeare) il Don Chisciotte è realista; questo realismo, però, differisce essenzialmente da quello cui dette vita il secolo XIX. Joseph Conrad poté scrivere che escludeva dalla sua opera il soprannaturale, perché ammetterlo equivaleva a negare che il quotidiano fosse meraviglioso: ignoro se Miguel de Cervantes condividesse tale intuizione, ma so che nel Don Chisciotte egli contrappose un mondo immaginario poetico a un mondo reale prosaico. Conrad ed Henry James fecero argomento romanzesco della realtà perché la giudicavano poetica; per Cervantes il reale e il poetico sono antinomie. ([[Jorge Luis Borges]])
*Un plotone di Don Chisciotte farebbe paura; invece un Cavaliere solitario e anacronistico, fuor di senno e di tempo, accompagnato solo dal suo fido scudiero e da un grappolo di sogni, [[mito|miti]] e allucinazioni suscita un nugolo di sentimenti: riso, tenerezza pietà e nostalgia. La solitudine è la sua follia ma è anche la nostra salvezza. Il suo irrealismo cavalleresco lo destina alla sconfitta storica e alla gloria letteraria. In palio per Don Chisciotte non c'è la conquista del potere e il dominio del mondo, ma il favore di Dulcinea del Toboso e dei suoi ammiratori. ([[Marcello Veneziani]])
*Lodato sia don Chisciotte! Che seppe con tanto anticipo di secoli riconoscere un furibondo gigante sotto la maschera di un innocente mulino. ([[Gesualdo Bufalino]])
*Poche le opere tanto generose come il ''Don Chisciotte''. Si direbbe che vi sono libri ingrossati dalla cupidigia e libri ingranditi dalla generosità. Senza alcun dubbio, il ''Don Chisciotte'' è tra questi ultimi; si estende per pagine e pagine, ma non per fare con esse un libro, bensì per disfarlo, proprio perché non sia un libro, per far sì che la letteratura, in esso, resti spezzata, sorpassata, tralasciata. Perché il ''Don Chisciotte'' è scritto non già contro i libri di cavalleria – quale errore! – ma contro i libri, contro il libro, così come il quadro ''Las Meninas'' fu dipinto contro i quadri, anzi, contro la pittura. ([[Ramón Gaya]])