Gian Luca Favetto: differenze tra le versioni
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==Citazioni di Gian Luca Favetto==
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*{{NDR|Su [[Novak Đoković]] e [[Andy Murray]]}} Sono coetanei, 29 anni, nati a maggio: uno sembra un eroe greco disegnato con ironia, l'altro un elfo del Nord ingrugnito e insoddisfatto.<ref name=numerouno>Da ''La tristezza del numero uno'', ''il Venerdì'', 2 dicembre 2016.</ref>
▲*{{NDR|Su [[Ottavio Rosati]]}} Un teatro fatto dal pubblico e costruito discretamente da Rosati sulle storie di ogni singolo attore-spettatore che accetta di raccontarsi, di mettersi in piazza illuminando i propri angoli bui, dando forma alle paure ai fantasmi che lo abitano. Per sei settimane i tecnici della Rai e uno sparuto gruppo di occasionali e fortunati curiosi hanno visto l'improvvisato set televisivo, dominato da tre grandi figure disegnate da Emanuele Luzzati (un re come Padre, una regina come Madre, un diavolo come Inconscio), riempirsi di storie che ti chiamavano dentro, che t'inghiottivano come in un vulcano e ti trascinavano oltre il tempo nel luogo dove tutte le storie, tutti i dolori e i sogni convivono in un eterno presente. Storie commoventi perché vere, vere perché rivissute qui ed ora in una recita che non ha nulla della commedia; storie giocate senza ritegno in vista di una liberazione, di una catarsi che, dopo lacrime e peripezie, nervosismo e violenza, regolarmente avviene. Storie estratte una dall'altra, sogni passati di memoria in memoria. Con Ottavio Rosati impegnato a ricordare come soltanto l'autore possa giocare la propria storia, avendo il desiderio e la necessità di farlo.<ref name>Da ''Quando va in scena la vita: Da storia nasce storia: Da Superga a Rai3'', ''La Repubblica'', 7 giugno 1991.</ref>
*E però, vuoi mettere Djokovic, l'Ufo Robot più martellante che ci sia, grinta e geometrie, uno che gioca a petto in fuori e che, fino a qualche mese fa, sorrideva molto? E vuoi mettere la paradisiaca raffinatezza di Federer? E quel mastino asfissiante di [[Rafael Nadal|Nadal]], tutto tic e potenza atletica, dotato di umanissima tenacia? E prima ancora, vuoi mettere Agassi e McEnroe? Una collezione di personalità fra eleganza e follia, esuberanza, genio e ruggiti, altro che lagne e brontolii.<ref name=numerouno/>
*Un giocatore di [[tennis]] si riconosce dallo smash, così diceva. Anche dalle volée d'appoggio, quelle che preparano la chiusura a rete. Ma soprattutto dallo smash, raccontava mio padre. Una volta che hai gli altri colpi, diritto, rovescio, passanti, servizio, è lo smash che distingue il giocatore. Per gestire il pallonetto dell'avversario, devi puntare il cielo con lo sguardo e schiacciarlo a terra con un'acrobazia. Non solo la pallina, tutto il cielo devi portare giù per fare punto.<ref name=numerouno/>
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