Lettere dai film: differenze tra le versioni

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*Gentile Signor Core, tre giorni fa, i lupi hanno preso mio figlio Bailey. È già successo due volte qui. Ma nessuno al villaggio dà la caccia a loro e devo lottare da sola. Ho letto il suo libro e so che lei l'ha già fatto. Dentro i me so anche che può farlo ancora. Non mi aspetto che ritrovi mio figlio vivo, ma forse troverà il lupo che me lo ha portato via. Venga a ucciderlo. So el suo attaccamento a questo animale, ma non lo capisco. A breve mio marito tornerà a casa dalla guerra e vorrà una prova di quanto accaduto. Cordiali saluti. Medora Slone. (''[[Hold the Dark]]'')
*Miei cari amici, è incredibile come vadano veloci le cose qua fuori. Ricordo che una volta quando ero ragazzo vidi una macchina, ma adesso, sono dappertutto. Sembra che all'improvviso il mondo abbia una gran fretta. Il comitato per la libertà condizionata mi ha trovato una camera in un posto che si chiama "il birraio". E un lavoro: sono inserviente in un supermercato. È un lavoro duro. Io faccio del mio meglio ma le mani mi dolgono in continuazione. Al direttore non sono molto simpatico. Qualche volta, dopo il lavoro, vado nel parco e do da mangiare agli uccelli. A volte penso che anche Jake potrebbe venire lì, così, per farmi un saluto, ma non l'ho mai visto. Spero che dovunque si trovi stia bene e che si sia fatto nuovi amici. Ho qualche problema a prendere sonno la notte. Faccio spesso dei brutti sogni in cui cado nel vuoto, mi sveglio spaventato e a volte mi ci vuole un po' per ricordarmi dove sono. Magari dovrei comprarmi una pistola e rapinare il supermercato così mi rimanderebbero a casa; potrei sparare al direttore giacché ci sono, tanto per andare sul sicuro. Ma credo di essere troppo vecchio ormai per fesserie del genere. Non mi piace qui; mi sono stancato di avere paura in continuazione, così ho deciso di andarmene. Non credo che se la prenderà nessuno... A che serve un avanzo di galera come me? P.S. Dite a Heywood che mi dispiace di avergli graffiato il collo. Con affetto, Brooks. (''[[Le ali della libertà]]'')
*Quello che amo di Charlie. Charlie è indomito. Non permette che opinioni altrui o eventuali intoppi lo ostacolino in ciò che vuole fare. Charlie mangia come se volesse togliersi il pensiero e come se il cibo non fosse sufficiente per tutti: un panino dev'essere strangolato mentre viene divorato. Ma è incredibilmente preciso e mi affido a lui per tenere le cose in ordine. Risparmia l'energia elettrica. Non si guarda spesso allo specchio. Piange quando guarda i film. È autosufficiente: sa rammendare i calzini, preparare la cena e stirare una camicia. Non si dà mai per vinto, cosa che invece io faccio sempre. Charlie accetta sempre ogni mio umore, non si lascia coinvolgere e non mi fa sentire in colpa. Ha ottimo gusto nel vestire e non è mai imbarazzante, il che è difficile per un uomo. È molto competitivo. Ama fare il padre, ama tutte quelle cose che dovrebbe odiare, come i capricci e svegliarsi di notte. È quasi fastidioso quanto gli piaccia ma, alla fine, è dolce. Si perde nel suo mondo. Lui e Henry in questo si somigliano. Sa dire alle persone che hanno del cibo tra i denti o sul viso in un modo che non le fa sentire in imbarazzo. Charlie si è fatto da solo: i suoi genitori li ho incontrati solo una volta ma... mi ha detto che la sua infanzia è stata segnata da alcol e violenza. Si è trasferito a New York dall'Indiana senza nessun aggancio e adesso è più newyorkese di qualsiasi newyorkese. È bravissimo a creare una famiglia con le persone che lo circondano. Con tutta la compagnia crea un incantesimo per farli sentire inseriti. Nessuno, neanche uno stagista era insignificante, ricordava le battute scambiate con ogni persona. È estremamente organizzato e scrupoloso, è molto lucido su ciò che vuole. A differenza di me che non sempre lo sono... (''[[Storia di un matrimonio]]'')
*Quello che amo di Nicole. Sa far sentire le persone a proprio agio anche in situazioni imbarazzanti. Ascolta davvero quando qualcuno le parla. A volte ascolta fin troppo e troppo a lungo. È una cittadina modello. Sa sempre cosa fare quando si tratta di rotture di coglioni familiari. Io faccio molto a modo mio e lei sa quando insistere e quando lasciarmi stare. Taglia i capelli a tutti noi. Prepara sempre inspiegabilmente una tazza di té che non beve mai. E per lei non è facile mettere a posto un calzino o chiudere un pensile o lavare un piatto, ma ci prova per me. Nicole è cresciuta a Los Angeles circondata da attori, registi, film e televisione, ed è molto legata a sua madre, Sandra, e a Cassie, sua sorella. Nicole fa dei regali fantastici. È una madre che gioca, gioca davvero. Non si tira mai indietro se c'è da giocare, né dice mai che è troppo. Ma dev'essere troppo, a volte... È competitiva. È bravissima ad aprire i barattoli grazie alle sue braccia muscolose che ho sempre trovato sexy. Lei tiene il frigo troppo pieno: nessuno soffre la fame a casa nostra. Sa usare il cambio manuale. Dopo quel film 'All over the girl', sarebbe potuta restare a Los Angeles e diventare una star del cinema ma ha rinunciato per fare teatro con me a New York. È coraggiosa. È un'ottima ballerina, contagiosa, vorrei saper ballare così. Lo ammette sempre se non sa qualcosa, se non ha letto un libro o non ha visto un film o uno spettacolo, mentre io fingo e dico "L'ho visto tanto tempo fa". Quando ho delle idee folli non vede l'ora di capire come metterle in scena. È la mia attrice preferita. (''[[Storia di un matrimonio]]'')
*Questa è una confessione, io ti amo. Sono una donna passionale e sola, e tu sei l'amore della mia vita. Adesso lo sai. Perciò, per favore, distruggi questa lettera e vattene. Io sarò di ritorno all'ora di cena e tu dovrai essertene già andato. Perché vedi chéri, se mai dovessi trovarti ancora a casa, il fatto stesso che tu sia rimasto, vorrebbe dire una cosa sola, che mi vuoi quanto ti voglio io come compagna di tutta la vita e che sei pronto a legare la tua esistenza alla mia per sempre e a fare da padre alla mia bambina. (''[[Lolita (film 1997)|Lolita]]'')
*Signorina veniamo noi con questa mia addirvi una parola che scusate se sono poche ma settecentomila lire; noi ci fanno specie che questanno c'è stato una grande moria delle vacche come voi ben sapete.: Questa moneta servono a che voi vi consolate dai dispiaceri che avreta perché dovete lasciare nostro nipote che gli zii che siamo noi medesimo di persona vi mandano questo perché il giovanotto è studente che studia che si deve prendere una laura che deve tenere la testa al solito posto cioè sul collo.;.; Salutandovi indistintamente, i fratelli Caponi (che siamo noi) (''[[Totò, Peppino e la... malafemmina]]'')