Marcello Marchesi: differenze tra le versioni
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===Citazioni===
*Mi piace come parla questa donna. Un linguaggio "sboccato" e pudìco. Un turpiloquio temperato dall'eufemismo, molto simile a quello delle zie, pieno di echi e frange fluttuanti. (cap. I; p.
*Sotto le sue mani mi torna la memoria. Ne ho avuta sempre poca, anche perché non ho mai amato i [[ricordo|ricordi]]. Uno specchio che va in frantumi. I ricordi sono le schegge. È inutile cercare di rimetterle insieme, per vederci qualcosa che non c'è più. Meglio gettarle via prima che ti feriscano. Guardavo sempre avanti. Chi si volta non è contento di dove sta. La pensavo così. (cap. I; p.
*«"Padre, l'esclamazione
*Per dire chi è coso, lì, comesichiama, chi è questo Amedeo. È uno [[scrittore]]. Molti, ancora oggi, credono che questa parola voglia significare: scrivano, scritturale, impiegato che scrive, maestro di calligrafia e anche pittore di insegne. Invece Amedeo scrive e basta. Intinge la penna nel cervello e scrive. Ha molta fantasia, però gli manca la cosa, la, comesichiama, gli manca la memoria. Fantasia tanta, memoria niente. Forse perché sta sempre a pensare alle parole da mettere in bocca a qualche personaggio inventato da lui e, nello stesso tempo, a quelle da imboccare a un altro personaggio che risponde al primo che, poi, a sua volta, non può restare, tutto a un tratto, a bocca aperta senza ribattere qualche cosa, sennò si ferma tutto. (cap. II; p.
*Prima cosa: via la barba. Così depilato, aveva due chiappe al posto delle guance. (cap. III, p.
*Lo aggredisco con una sequela di parolacce e di oscenità tipiche del suo repertorio. Ma cerco di rispettare la forma. Gli do dell'escremento umano e per di più carente dal punto di vista estetico, lo mando a fare in qui e in là, calunnio sua madre, gettando il discredito sulla sua onorabilità e quanto al padre, gli attribuisco spropositate protuberanze frontali in dipendenza dal comportamento della moglie [...]. (cap. IV; p.
*Ho la sensazione di aver vissuto troppo. Prima, quando del passato non mi importava niente, questa sensazione non l'avevo, anzi ero sicuro che l'ultimo orizzonte fosse molto lontano. Non è più così. Se tento un bilancio, se tiro i conti di cassa, ho tanti ricordi e nessun progetto: sono fottuto. (cap. VII; p.
*Quando il marito morì d'infarto, lo buttò dalla finestra per incassare l'assicurazione sugli infortuni. (cap. X; p.
*[[Giacomo Leopardi|Leopardi]] era dedito alle pratiche solitarie. Con tutto ciò, un grande poeta. La prima versione della famosa poesia ''[[Giacomo Leopardi#XII – L'infinito|L'infinito]]'', all'ultimo verso non suonava "''... e naufragar m'è dolce in questo mare''", bensì "''... e naufragar m'è dolce in questa mano''". Probabilmente l'aveva scritta in stato di tensione autoerotica. (cap. X; p.
*Il confine fra un [[ricordo]] e il ricordo di un ricordo, si fa, col passare del tempo, sempre più sottile. (cap. X; p. 71)
===[[Explicit]]===
Per distrarsi, Amedeo aprì il libro che aveva comprato prima di salire sul treno. Lo aprì a caso e lesse: "Molto spesso basta sommare una piccola quantità di fatti semplici, perfettamente naturali, ciascuno in se stesso, per ottenere un totale mostruoso."<br>Il giorno in cui fosse entrato nell'ordine di idee di pubblicare un libro sulle sette zie, avrebbe messo quella citazione di Gide in alto a destra, nella prima pagina.<br>Poi ci ripensò. Niente libro.<br>Non poteva fare uno sgarbo simile a Gabriella.
==Citazioni su Marcello Marchesi==
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*Marcello Marchesi, ''[https://books.google.it/books?id=vWmgDQAAQBAJ Il dottor Divago]'', prefazione di [[Gino e Michele]], introduzione di Gianni Turchetta, Bompiani, Milano, 2013. ISBN 88-587-6286-X
*Marcello Marchesi, ''[https://books.google.it/books?id=bdagDQAAQBAJ Il malloppo]'', prefazione di [[Oreste Del Buono]], postfazione di [[Guido Clericetti]], Bompiani, Milano, 2013. ISBN 88-587-6275-4
*Marcello Marchesi, ''[https://books.google.it/books?id=gn9GDgAAQBAJ Sette zie]'',
==Filmografia==
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