Odissea: differenze tra le versioni

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*''Nulla io so di più molesto | Che il digiun ventre, di cui l'uom mal puote | Dimenticarsi per gravezze o doglie''. (Alcinoo: 1961, vv. 279-281)
*È difficile, mia regina, narrare dal principio alla fine le mie sventure,<ref>Qui prende inizio la narrazione di Odisseo presso la corte dei Feaci, che proseguirà descritta nei libri dal IX al XII.</ref> perché gli dei del cielo me ne inflissero molte. Ma ti dirò quello che mi chiedi e domandi. Lontano di qui, in mezzo al mare, c'è un'isola, Ogigia, dove vive la figlia di Atlante, la scaltra Calipso dai bei capelli, dea potentissima. Alla sua casa nessuno va, né uomo né dio. Un demone condusse me, solo, infelice, dopo che Zeus con la sua vivida folgore colpì la mia nave veloce e la spezzò, in mezzo al mare color del vino. (Odisseo a Arete: 2000, p. 104)
*''Ospite, non è davvero tale il mio cuore nel petto | da sdegnarsi senza ragione; la [[misura]] è la cosa migliore.'' (Alcinoo a Ulisse; 2013, vv. 309-10)
 
 
===Libro VIII===
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*[...] ''odioso quell'uomo | che, da miseria astretto, s'induce a spacciare [[menzogne]]''. (Ulisse a Eumeo: 1926, vol. II, [[s:Pagina:Omero - L%27Odissea (Romagnoli) II.djvu/29|p. 26]])
*[...] ''varj dell'uom sono i [[desiderio|desiri]].'' (Ulisse a Eumeo: 1961, v. 265)
**''Chi trova piacere in una attività chi in un'altra.'' (2013, v. 229)
*''Io millantarmi alquanto | Voglio qual mi comanda il folle [[vino]], | Che talvolta i più saggi a cantar mosse | Più in là d'ogni misura, a mollemente | Rider, spiccar salti improvvisi, ed anche | Quello a parlar, ch'era tacere il meglio.'' (Ulisse a Euméo: 1961, vv. 550-553)
 
===Libro XV===
*''Mal si comporta, cosí chi l'[[ospite]] contro sua voglia | spinge a partire, come chi vuol trattenerlo se ha fretta''. (Menelao a Telemaco: 1926, vol. II, [[s:Pagina:Omero - L%27Odissea (Romagnoli) II.djvu/46|p. 43]])
*''Non c'è per i mortali cosa peggiore dell'andare errabondo; | ma per colpa del ventre maledetto soffrono miseri patimenti | gli uomini, a cui tocchi vita raminga e pena e dolore''. (Ulisse a Eumeo: 2013, vv. 343-45)
*[...] ''l'uomo s'allegra sinanche al ricordo dei mali'' [...]. (Eumeo a Ulisse: 1926, vol. II, [[s:Pagina:Omero - L%27Odissea (Romagnoli) II.djvu/57|p. 54]])
 
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===Libro XVII===
*''I [[servitù|servi]], quando non ci sono più i padroni a comandare, | non hanno più voglia di fare il lavoro dovuto.'' (Eumeo a Ulisse; 2013, vv. 320-21)
*[...] ''rotto cade ogni ritegno, dove | Regna la copia, e dell'altrui si [[Dono|dona]]''. (Antinoo a Ulisse: 1961, vv. 548-49)
 
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*Omero, ''Odissea'', a cura e traduzione di Maria Grazia Ciani, Marsilio, 2000. ISBN 8831763490
*Omero, ''[http://www.liberliber.it/mediateca/libri/h/homerus/odissea_traduzione_delvinotti/pdf/odisse_p.pdf Odissea]'', a cura di Vittorio Volpi, traduzione di Niccolò Delvinotti, In Fonte, Iseo, 2004. ISBN 8887997187
*Omero, ''Odissea'', introduzione, commento e cura di Vincenzo Di Benedetto, traduzione di Vincenzo Di Benedetto e Pierangelo Fabrini, Rizzoli, Milano, 2013 (edizione elettronica). ISBN 978-88-58-64904-6
*Omero, ''Odissea'', traduzione originale in esametri epici di Ettore Capuano, a cura di Carlo G. Alvano, ABA Napoli, 2014.