Miguel de Cervantes: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Don Chisciotte}} — Mi pare, Sancio, che non ci sia [[proverbio]] che non dica il vero, giacché son tutte sentenze ricavate appunto dalla esperienza, madre d'ogni scienza [...]. (XXI; 2007)
*{{NDR|Don Chisciotte}} [...] sii breve nei tuoi [[Discorso|discorsi]], perché nessuno ve n'ha di piacevole, se lungo. (XXI; 2007)
*{{NDR|Don Chisciotte}} [...] che un cavaliere errante divenga [[Follia|matto]] avendone motivo, non c'è né merito né grazie da rendere; il nodo della questione sta in perdere il senno senza un perché [...]. (XX; 2007)
*Dopo di questo, incontenente avverrà che ella figga gli occhi nel cavaliere e questi in quelli di lei e che l'uno sembri all'altro cosa più divina che umana e che, senza saper né come né perché, abbiano da rimaner presi e impigliati nella inestricabile rete amorosa, con tanto affanno dei loro cuori per non sapere come potersi parlare a fine di svelare le loro ansie e i loro sentimenti. (XXI; 2007)
*Anzi io ho sentito dire — disse don Chisciotte, — che chi [[canto|canta]] scaccia malinconia. (XXII; 2007)
*{{NDR|Ginesio}} [...] le [[disgrazie]] sempre perseguitano il bell'[[ingegno]]. (XXII; 2007)
*{{NDR|Don Chisciotte}} [...] una delle doti della [[prudenza]] è che quello che si può ottenere con le buone non si voglia avere con le cattive [...]. (XXII; 2007)
*{{NDR|Don Chisciotte}} [...] è proprio di gente bennata l'essere riconoscente dei [[Beneficio|beneficî]] che si ricevono ed uno dei peccati che più offende Dio è l'[[ingratitudine]]. (XXII; 2007)
*[...] la malasorte però, la quale a giudizio di coloro che non sono illuminati dalla vera fede, ogni cosa guida, prepara e regola a suo modo. (XXIII; 2007)
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*{{NDR|Sancho}} [...] ritirarsi non è fuggire, né aspettare è assennatezza quando il pericolo sorpassa la speranza. (XXIII; 2007)
*{{NDR|Don Chisciotte}} [...] quello che a te [[apparenza|pare]] catinella di barbiere a me pare l'elmo di Mambrino, e ad un altro parrà un'altra cosa. (XXV; 2007)
*{{NDR|Don Chisciotte}} [...] che un cavaliere errante divenga [[Follia|matto]] avendone motivo, non c'è né merito né grazie da rendere; il nodo della questione sta in perdere il senno senza un perché [...]. (XXXXV; 2007)
*Non si deve parlare di corda in casa dell'[[impiccagione|impiccato]]. (XXV; 2007)
*{{NDR|Don Chisciotte}} [...] è pur conforto nelle [[disgrazie]] trovare chi se ne dolga. (XXVI; 2007)
*{{NDR|Cardenio}} Con la sua sparizione si addensò la notte della mia tristezza, tramontò il sole della mia gioia, rimasero senza luce gli occhi miei, senza più ragionare la mia mente. (XXVII; 2007)
*{{NDR|Cardenio}} Oh [[memoria]], mortale avversaria della mia pace! (XXVII; 2007)
*{{NDR|Dorotea}} [...] la [[musica]] calma gli animi sconvolti e mitiga i travagli dello spirito. (XXVIII; 2007)
* [...] la buona e vera [[amicizia]] non può né deve esser mai sospettosa [...]. (XXXIII; 2007)
* [...] la [[amore|passione amorosa]] si vince soltanto col fuggirla [...]. (XXXIV; 2007)
*{{NDR|Lotario}} [...] tanto più la bramata felicità tormenta quanto più è vicina la speranza di raggiungerla [...]. (XXXIV; 2007)
*{{NDR|Dorotea}} [...] la vera nobiltà consiste nella virtù [...]. (XXXVI; 2007)
*{{NDR|Don Chisciotte}} [...] le [[arma|armi]] [...] hanno per oggetto e fine la [[pace]], cioè, il maggior bene che gli uomini possono deisderare in questa vita. (XXXVII; 2007)
*{{NDR|Don Chisciotte}} [...] quanti di meno sono i premiati per causa della [[guerra]] che non i morti in essa? (XXXVIII; 2007)
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*[...] il [[soldato]] fa più bela figura magari morto nel combattimento che sano e salvo nella fuga. (''Prologo al lettore'', 2007)
*[...] l'[[abbondanza]] delle cose, anche se buone, fa che non siano pregiate, mentre la scarsezza, magari delle cattive, conferisce loro certo valore. (''Prologo al lettore'', 2007)
*{{NDR|Sansone}} [...] poiché le opere stampate sono prese in esame con tutta comodità, facilmente se ne vedono tutte le manchevolezze e tanto più sono attentamente vagliate quanto maggiore è la fama di chi le compose. (III; 2007)
*Ognuno è come Dio l'ha fatto e spesso spesso è magari peggio. (IV; 2007)
*{{NDR|Sancho}} [...] chi non sa godere della [[fortuna]] quando gli si presenta, non si deve lamentare se poi gli sfugge. (V; 2007)
*{{NDR|Teresa}} Il miglior condimento che ci sia è la [[fame]] [...]. (V; 2007)
*{{NDR|Don Chisciotte}} [...] non fa felice il possessore delle [[ricchezza|ricchezze]] il possesso di esse ma lo spenderle, e non già lo spenderle comunque, ma il saperle bene spendere. (VI; 2007)
*{{NDR|Don Chisciotte}} Oh, [[invidia]], radice di mali infiniti e tarlo delle virtù! Tutti i vizi, Sancio, recano seco un non so che di diletto, ma quello dell'invidia non reca se non dispiaceri, rancori e ire. (VIII; 2007)
*{{NDR|Don Chisciotte}} [...] non tutti possiamo esser frati, e molte sono le vie per le quali Dio conduce i suoi al cielo [...]. (VIII; 2007)
*Orbene, a tutto c'è rimedio meno che alla [[morte]], sotto il giogo della quale tutti si deve passare, per quanto, quando la vita finisce, ci dispiaccia. Questo mio [[padrone]] ho visto da mille prove che è un matto da legare, e anche io, del resto, non gli rimango punto indietro, perché, se è vero il proverbio che dice «dimmi con chi vai e ti dirò chi sei» e l'altro «non donde nasci, ma donde pasci», sono più matto di lui perché lo seguo e lo servo. (X; 2007)
*{{NDR|Sancho}} — Signore, la [[malinconia]], in verità, non fu fatta per le bestie, ma per gli uomini; se però gli uomini si fanno troppo prendere da essa, {{Sic|doventano}} bestie. (XI; 2007)
*{{NDR|Don Chisciotte}} [...] l'[[arte]] non è al di sopra della natura, sì la fa più perfetta [...]. (XVI; 2007)
*{{NDR|Don Chisciotte}} Né crediate, signore, che io qui chiami volgo solamente la gente [[plebe|plebea]] ed umile, perché chiunque sia ignorante, sia magari signore e principe, può e dev'essere annoverato tra il volgo. (XVI; 2007)
*{{NDR|Don Chisciotte}} La [[penna]] è la lingua dell'anima. (XVI; 2007)