Adolfo Bioy Casares: differenze tra le versioni

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*Io dico sempre che viaggiamo dal paese dell’[[ignoranza]] verso il paese della relativa [[conoscenza]] (2014, p. 159).
*Il mio pensiero è pessimista; il mio senso vitale è ottimista. La vita mi piace moltissimo e io mi diverto a viverla. Se sento una frase che mi fa sorridere, sono felicissimo; se ho fatto un sogno che mi sembra divertente, in qualche modo ne rimango piacevolmente incantato; se mi viene in mente un’idea, anche... Mi piace leggere, mi piace andare al cinema... Ho l’impressione che, quando faccio il bilancio delle mie giornate, in genere posso dire che mi sono divertito e che, anche nei giorni sterili, non mi è andata poi così male. Invece, se rifletto sulla vita, penso che niente abbia troppa importanza perché saremo dimenticati e spariremo definitivamente. Questo è ciò che penso. Credo che la nostra immortalità letteraria sia a breve termine, perché un giorno ci sarà così tanta gente che non ci si potrà ricordare di tutti gli scrittori che ci sono stati in un determinato momento. O verremo ricordati in modo molto imperfetto. Non saremo più l’oggetto di piacere per nessuno: saremo oggetto di studio per certi specialisti, che vorranno studiare questa o quella tendenza della letteratura argentina di questo o quell’anno. E, dopo tutto questo, un giorno la Terra si scontrerà con qualcosa, dato che la Terra, come tutte le cose di questo mondo, è finita. Un giorno la Terra sparirà, e allora non rimarrà il ricordo di Shakespeare, e ancor meno il ricordo di noi. Quindi penso che, considerando il tutto, niente nella vita sia molto importante. Allora, potrei quasi ridurre l’importanza della vita a un’idea: l’idea che sono importanti le cose che, almeno, ci rendono soddisfatti. Vale a dire: a me per esempio fanno male le cose che sono crudeli o disoneste. O anche qualcosa che sia sconsiderato nei confronti di un’altra persona: questo sì che mi fa male. Quindi, eccetto il fare quelle cose cattive ed eccetto il fare quelle che danno piacere o allegria, niente avrebbe importanza. Questa importanza è esistenzialista, è un’importanza del momento, che più tardi sparirà con noi e con la memoria di noi e dei nostri interlocutori (2014, pp. 209-10).
 
==[[Incipit]] di alcune opere==
===Il sogno degli eroi===
Nel corso dei tre giorni e delle tre notti di carnevale del 1927 la vita di Emilio Gauna raggiunse il suo primo e misterioso culmine. Se qualcuno sia stato in grado di prevedere il terribile termine accordato e, da lontano, abbia alterato il flusso degli eventi, non è cosa facile da stabilire. Certamente, una soluzione che indicasse un oscuro demiurgo come autore dei fatti che la povera e frettolosa intelligenza umana vagamente attribuisce al destino, più che una luce nuova aggiungerebbe un problema nuovo. {{NDR|Adolfo Bioy Casares, ''Il sogno degli eroi'', traduzione di Livio Bacchi Wilcock, Bompiani, 1968}}
 
==Note==