Cazzimma: differenze tra le versioni

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*Già, "'a cazzimma". Chi non è napoletano e non ha mai avuto modo di sentire questo termine, si chiederà giustamente di che si tratti. Ebbe', "cazzimma" è un neologismo dialettale molto in voga negli ultimi tempi. Designa la furbizia accentuata, la pratica costante di attingere acqua per il proprio mulino, in qualunque momento e situazione, magari anche sfruttando i propri amici più intimi, i propri parenti [...]. È l'attitudine a cercare e trovare, d'istinto, sempre e comunque, il proprio tornaconto, dai grandi affari o business fino alle schermaglie meschine per chi deve pagare il pranzo o il caffè. ([[Pino Daniele]])
*Inutile. Se chiedete a due napoletani che cosa vuol dire «cazzimma» vi porteranno in giro per i vicoli dei significati senza che alla fine abbiate compreso che cosa vi hanno voluto dire. E così, navigando su internet, si trovano autorevoli pareri, significati, eppure non ce n’è uno che riesca a imprigionare questa parola.<ref>Da ''[http://www.corriere.it/cultura/17_febbraio_16/cazzimma-parola-impossibile-spiegare-c7702d1a-f43a-11e6-9cca-0c3deaabbf55.shtml «Cazzimma», la parola impossibile da spiegare]'', ''Corriere.it'', 16 febbraio 2017.</ref> (Nicola Saldutti)
*Mi fa piacere che tutti si sono espressi sul termine cazzimma: d'altronde, la ricchezza dell'Italia è nei dialetti e nella sua regionalità. È diventato un termine recepito da tutti. ([[Aurelio De Laurentis]])
*''Nun t'o bboglio ricere, chest'è 'a cazzimma!''<ref>«Non te lo voglio dire, questa è la cazzimma!» Rispondendo a un ipotetico milanese che gli chiede cosa sia la cazzimma.</ref> ([[Alessandro Siani]])